{"type":"Feature","properties":{"id":553,"name":"Sentiero 5 – da Ontignano a Poggio alle Tortore","description":"\n
Facile percorso, frazioinabile, altamente interessante per gli antichi edifici che si incontrano nella prima parte e per i panorami. (Segnalato solo da Ontignano)<\/p>\n\n\n\n
Ore: 1,00 – 1,10 (da Ontignano)
Dislivello: 300 m (da Ontignano)<\/p>\n\n\n\n
Accessi: P. a Mensola (bus): Settignano (bus); Montebeni; Ontignano; S. Clemente<\/p>\n\n\n\n
Fino a Settignano si pu\u00f2 scegliere fra due percorsi, uno pedonale, l’altro percorribile anche in auto, che riteniamo di descrivere entrambi perch\u00e9 altamente interessanti.
A) Lasciando l’auto o arrivando in autobus a Ponte a Mensola (70 m) (1), si prosegue per un centinaio di metri per Via Gabriele D’Annunzio. Alla prima curva si prende di fronte una stradella pedonale, la vecchia Via Settignanese, che sale fra antichi muretti e ritorna sulla via suddetta presso la villa di Mezzaratta (2).
Si segue per un breve tratto Via D’Annunzio, poi si devia di nuovo a sinistra per la stretta Via dei Ceci (3).
Ad un bivio, poco prima del convento di Feliceto (4), si sale a destra, per una stradella e poi per una rampa, alla Piazza Desiderio da Settignano (Monumento allo scultore, del 1904), dalla quale si ammira un vasto panorama (5).
Per Via S. Mosca si sale poi alla vicina Piazza Tommaseo, centro di Settignano (178 m) (6).<\/p>\n\n\n\n
B) Da Ponte a Mensola si continua per l’ampia e panoramica Via G. D’Annunzio, risalendo la pendice sud del colle di Settignano. All’inizio della salita si lascia a destra una stradella diretta alla fattoria di Querceto, un tempo fortilizio medioevale, il cui tetto emerge, in basso, dal verde degli oliveti (7) [Percorribile solo a piedi, la stradella porta poi alla villa del Querceto (Strozzi) ed a quella del Quercione; l’accesso principale a queste ville \u00e8 per\u00f2 da Via della Capponcina (ved. nota 10)].
Fra oliveti e ville si apre, a destra, un bellissimo panorama su Firenze. Ad una curva a sinistra, una stradella privata che continua diritto conduce alla Villa Viviani (o \u00abBelvedere\u00bb), in meravigliosa posizione panoramica (8).
Si passa davanti alla villa di Mezzaratta (9) e si lascia a sinistra la Via dei Ceci (Perc. A). Ad un’altra curva, la stretta Via Buonarroti continua diritto ed esce, dopo brevissimo tratto, su Via della Capponcina (10); la Via D’Annunzio sale invece a sinistra (11) alla Piazza Tornmaseo, centro di Settignano (ved. lt. 1, nota 30).
Si prosegue per la stretta Via S. Romano, incrociando l’It. 1 che da Via Desiderio continua per Via del Rossellino. Poco sopra, in una piazzetta con il Monumento ai Caduti, \u00e8 l’Oratorio di S. Romano (12) e, al disopra di questo, la villa Mattei (13).
Si prende a destra la Via dei Cioli, lasciando a sinistra la Via della Pastorella, che con un pi\u00f9 ampio giro la raggiunge pi\u00f9 a monte (ved. nota 19).
Poco oltre si stacca a destra la Via dell’Olmeto, una stradella asfaltata, ma molto suggestiva, che merita una breve diramazione.
Al suo inizio si trova (a sinistra) la villa \u00abS. Carlo\u00bb (o villa Malatesta) (14) sormontata da un alto pino. La stradella costeggia poi la Villa \u00abBel Soggiorno\u00bb, con un giardino pensile, e dopo un breve tratto che offre un magnifico panorama sulla vicina Settignano e sulla lontana Firenze termina in uno spiazzo sul quale si affaccia il grande parco della villa \u00abIl Quercione\u00bb, seminascosta fra i cipressi (15).
La Via dell’Olmeto si trasforma poi in una carrareccia, che porta a un bivio; a destra, per la Via di Doccia, si scende alla villa Gamberaia, a sinistra si va al Crocifissalto (ved., per queste localit\u00e0, l\u2019It. 1).
Si riprende la Via dei Cioli. Si toccano la villa La Torre (16) e una cappella annessa alla sovrastante villa Bigazzi (17), la villa Elena, altre due ville moderne con bei giardini ove sono alcune statue stilizzate, e si giunge alla antica villa del \u00abVerone \u00bb (18), posta sulla destra, al disopra della strada.
Alla curva successiva si ricongiunge da sinistra la Via della Pastorella (19). Dallo spiazzo, bellissimo panorama e bella vista sulla vicina villa del Verone.
Si sale ancora e, ad un bivio, si lascia a destra la Via della Selva (che scende, toccando la chiesetta di Pantanico, a Compiobbi) e si prosegue per la Via di Montebeni. Subito dopo, presso un tabernacolo (321m), si scende a destra (20) per la Via di Ontignano, dapprima fra le case di Montebeni (21), poi fra boschi e coltivi, nella valle del Sambre (22), arrivando alla chiesa di S. Maria a Ontignano (23) (260 m) (inizio della segnaletica).
Se si \u00e8 giunti sin qui in auto, occorre adesso lasciarla. Dalla villa antistante si prende a destra una stretta strada sconnessa e sterrata, diretta a Compiobbi, che scende a superare con un ponte il torrente Sambre (24). Dopo circa 1 km si tocca un casolare (gli \u00abOrti \u00bb) e poco dopo un altro pi\u00f9 antico \u00abla Noce \u00bb) (25).
Pi\u00f9 oltre, al culmine di una breve salita, si abbandona la stradella (26) e si prende sulla sinistra un sentiero in salita che traversa un boschetto di pini e un tratto con querceti cedui. Ad un pianoro, dopo aver incrociato una pista, si devia nettamente a sinistra, fra rado ceduo di quercioli, verso nord, seguendo una cresta poco rilevata che porta al Poggio alle Tortore (513 m) (27), superato il quale ci si innesta nell’It. 3, che da Le Falle conduce a S. Clemente e a Poggio Pratone.
Seguendo tale itinerario si raggiunge, subito dopo, la chiesetta di S. Clemente (565 m) (28).<\/p>\n\n\n\n
(1) Ved. It.2, nota 1.
(2) Villa costruita nel secolo scorso, in bugnato e in un fantasioso stile neo-medioevale, demolendo una preesistente villa seicentesca. Venne cos\u00ec chiamata perch\u00e9 travasi a mezza strada fra Ponte a Mensola e Settignano.
(3) Il nome deriva da quello di una antica famiglia, che qui aveva un palagio, oggi scomparso. A sinistra, al n.26, si trova una bella villa, ricavata in una casa-torre appartenuta agli Strozzi, che prospetta sulla strada con una bella finestra seicentesca. Dietro appare l’antica torre medioevale.
(4) Fino dal ‘500 sorgeva sul posto una villa dello scultore Jacopo da Settignano. Nel secolo scorso venne trasformata in convento e furono aggiunti l’attuale chiesa ed il campanile, entrambi in stile neo-gotico.
(5) Guardando dal parapetto, sulla destra appare la grande villa del \u00abPoggio\u00bb (accesso da P. Tommaseo) che fu nel ‘400 una grande casa da signore dello scultore-architetto Meo di Francesco (autore, fra l’altro, del progetto del Duomo di Torino). Nel secolo scorso fu trasformata ed ampliata. Belli il viale di accesso e il panoramico giardino a terrazza.
Sulla sinistra \u00e8 Villa Costanza, bell’edificio ottocentesco, con ampio parco, ora casa di cura.
(6) Settignano \u00e8 un paesetto in posizione panoramica, circondato da bellissime ville, di varie epoche. Probabilmente fu in origine un insediamento romano, che trasse il nome da quello della \u00abGens septimia\u00bb. Fu patria di numerosi scultori (fra i quali Desiderio e i due Rossellino) che certo appresero i primi rudimenti dell’arte lavorando (cos\u00ec come Mino da Fiesole e Giuliano e Benedetto da Maiano) come scalpellini nelle vicine cave di Maiano e nelle botteghe dove si lavorava la pietra da esse ricavata.
Nella Piazza Tommaseo \u00e8 il monumento a Niccol\u00f2 Tommaseo, che visse ed \u00e8 sepolto a Settignano. Di fronte \u00e8 la chiesa di S. Maria, di antichissima origine (X sec.), ma pi\u00f9 volte rifatta. L’interno, a tre navate su colonne di pietra serena, conserva una terracotta (Madonna) di Andrea della Rabbia (dietro l’altare), un pulpito seicentesco disegnato dal Buontalenti, un ciborio marmoreo del ‘400 della scuola di Desiderio, affreschi e quadri del ‘600.
Annesso alla chiesa, a sinistra, \u00e8 l’Oratorio della SS. Trinit\u00e0, che ha sulla facciata un grande bassorilievo in terracotta dipinta, del XVI sec., e all’interno un altro bassorilievo marmoreo (La Madonna) della scuola di Desiderio.
Dalla sottostante Piazza Desiderio, bel panorama verso Firenze e il M. Ceceri. Per altre notizie, ved. It. 5.<\/p>\n\n\n\n
(7) Nel ‘300 era il palagio-fortilizio dei Raugi. Nel ‘700 gli Strozzi lo trasformarono in fattoria, a servizio della vicina villa, conservando peraltro, in parte, l’aspetto medioevale. Sull’antico cortile interno si apre una caratteristica loggetta.
(8) Era un palagio trecentesco dei Tanagli, poi trasformato anch’esso, nel ‘600, in villa dai Cerretani. Nel salone, realizzato dal cortile del palagio medioevale, sono grandi medaglioni con i ritratti a stucco di autorevoli membri di quella famiglia.
Dal bel giardino si gode un incomparabile panorama sulla citt\u00e0 (in primo piano, la villa Strozzi e quella del Quercione; ved. nota 10). Vi funziona adesso un noto ristorante.
(9) Ved. precedente nota 2.
(10) \u00c8 una lunga, pittoresca stradella, che da Settignano scende verso Rovezzano. Di fronte a Via Buonarroti sorge la villa Michelangelo (n. 65), gi\u00e0 trecentesca casa da signore dei Cambi, passata poi al padre di Michelangelo. Il grande artista visse qui molti anni della sua fanciullezza. Restaurata nell’800, \u00e8 aperta, verso mezzogiorno, da una bella loggia a due piani che, come la torre, faceva parte del vecchio edificio cinquecentesco.
Scendendo verso destra, si incontra, dopo qualche centinaio di metri, la \u00abPorziuncola\u00bb (sinistra; n.75), la villa abitata da Eleonora Duse. Gi\u00e0 casa da signore appartenuta anch’essa, nel ‘500, ai Buonarroti, nonostante le modifiche ha conservato un severo carattere rustico, raddolcito dal bel giardino.
Quasi di fronte (destra; n. 32) \u00e8 la \u00abCapponcina\u00bb, che nel ‘400 era una casa da signore della famiglia Tanagli; passata ai Capponi, \u00e8 stata poi radicalmente restaurata in stile ottocentesco; venne abitata per pi\u00f9 di 10 anni da Gabriele D’Annunzio, che qui scrisse molte delle sue opere; la villa fu testimone dell’amore del Poeta con Eleonora Duse, che abitava la vicina \u00abPorziuncola\u00bb.
Oltrepassato il \u00abFattoio\u00bb. bella villa ottocentesca, dopo un altro centinaio di metri si \u00e8 a un bivio, accanto all’ingresso a \u00abvilla Celeste\u00bb (destra: n. 36), gi\u00e0 casa da signore dei Tedaldi, trasformata nel ‘600 e abbellita con i panoramici giardini a terrazze. Vicino ad essa, una casa colonica in puro stile settecentesco toscano.
A sinistra, si scende verso Rovezzano. A destra inizia un ramo tronco che porta agli ingressi principali delle ville \u00abIl Quercione\u00bb (antica casa da signore dei Cursi, trasformata in una grandiosa villa ottocentesca, preceduta da un muro a retta coperto da rampicanti, coronata da numerosi pinnacoli ed abbellita da un bel parco con alberi secolari) e \u00abIl Querceto\u00bb (bella e sontuosa villa, ricavata da un antico fortilizio degli Strozzi, sormontata da due torri, una delle quali di epoca medioevale, con un bel giardino all’italiana). Un bel colpo d’occhio sulle due ville si ha da Via della Torre, che inizia a destra poco sotto il bivio.
(11) A sinistra (227 m), la villa Giurlani, ove visse Aldo Palazzeschi (il cui vero cognome era, appunto, Giurlani).
(12) L’oratorio \u00e8 una elegante cappella settecentesca, costruita dallo scultore settignanese Bartolomeo Cennini per custodirvi il corpo di S.Romano, un soldato romano di fede cristiana martirizzato nel II sec. Nell’interno, l’urna con il corpo del martire (visibile anche dalla finestrella) ed un affresco seicentesco.
(13) Era nel XV sec. la villa dei Cennini; andata in rovina, \u00e8 stata ricostruita di recente non molto felicemente
(14) Nel ‘500 era una casa da signore dei Serragli; conserva ancora l’elegante struttura cinquecentesca, abbellita dal panoramico giardino a terrazze.
(15) Per la posizione e per l’antica bellezza sarebbe stata una delle pi\u00f9 belle ville di Settignano, se le successive modifiche, prima in casa colonica, poi in villa ottocentesca, non avessero snaturato l’aspetto trecentesco della antica casa da signore dei Bancozzi.
(16) Fu nel medioevo casa da signore degli Alberti.
(17) Fu una antica casa da signore dei Giovannozzi. Nella cappella, un affresco seicentesco.
(18) Era nel ‘300 una casa da signore dei Portinari (la famiglia di Beatrice), ma \u00e8 stata del tutto snaturata dai restauri del secolo scorso, che hanno tuttavia risparmiato la bella loggetta panoramica.
(19) Poco sotto, in Via della Pastorel!a, \u00e8 la Cappella Gargiolli, che questa famiglia fece costruire nel 1459 per lo scampato pericolo della peste, che allora infieriva a Firenze e che si arrest\u00f2 proprio in questa localit\u00e0. Interessanti diciture e decorazioni.
Poco in basso, in posizione isolata, si vede la villa \u00abLa Pastorella\u00bb, che conserva ancora, nonostante i restauri, l’originario aspetto dell’antica casa da signore del ‘400, quando apparteneva alla famiglia Riccialbani.
(20) Sulla strada di Fiesole, ad un centinaio di metri, sulla destra, \u00e8 la villa Montebeni-Buonamici, gi\u00e0 palagio turrito dei Montebeni, semi-distrutto dai Ghibellini, come tanti altri, dopo la vittoria di Montaperti.
Ricostruito a villa, \u00e8 ancora sormontato da una torre ed \u00e8 contornato da un parco e da un bel boschetto di cipressi.
Subito dopo, a sinistra, \u00e8 la villa \u00abLa Vetta\u00bb, costruzione ottocentesca abbellita da un panoramico giardino a terrazze.
(21) Montebeni \u00e8 un grazioso borgo, ampliatosi forse un po’ troppo con la costruzione di numerose villette sul versante del Sambre, che hanno snaturato l’aspetto della collina.
Subito a destra \u00e8 una antica cappella, che fungeva da chiesa, ora sostituita da quella eretta poco sotto nel 1966, in funzionale stile moderno (dedicata a S. Giuseppe artigiano e meritevole di una visita, \u00e8 stata progettata dall’arch. Raffaele Fagnoni).
Accanto alla cappella il monumento commemorativo dei partigiani qui caduti in uno scontro avvenuto il 3.8.1944, in occasione dell’attacco finale a Firenze.
(22) Il torrente Sambre nasce sotto la chiesa di S. Clemente (ved. It. 6). Il nome significherebbe \u00abFiume dei morti\u00bb, nella lingua degli Etruschi, che abitarono la valle del VII sec. a.C. (una tomba etrusca si trova infatti a Cucina; ved. It. 8).
(23) Risale all’XI sec. La parte originaria, in pietra, \u00e8 quella posteriore (Abside semicircolare e gran parte delle pareti). L’interno, ove sono visibili tre originarie monofore, \u00e8 ad una navata, con tre altari. Alla parete sinistra, resti di affreschi del XIV sec.
La parte anteriore della chiesa venne ricostruita nel XVIII sec.
(24) Sulla sinistra, fra il verde del bosco, il T. Sambre forma una bella cascatella. Accanto ad essa, una sorgente.
(25) Casa da signore degli Alessandri dal XV al XVII sec., venne poi ridotta a casa colonica.
(26) La stradella, molto interessante dal punto di vista paesaggistico, scende lungo la pendice sud del Poggio alle Tortore. Da essa, poco oltre, un bel sentiero panoramico sale a sinistra a Casa Gello (m. 390), antico casolare il cui nome si richiama ad una origine romana (\u00abagellus\u00bb), (piccolo campo) e all’It.3. Pi\u00f9 avanti sorgono la \u00abTorre\u00bb (a sin.) ed il \u00abColle\u00bb (a ds.), altri antichi casolari che furono, un tempo, case da signore medioevali. La strada giunge poi alla chiesa di Paiatici, dal cui sagrato si ammira un bel panorama sulla Val di Sambre (sul luogo sorgeva nel ‘300 una casa da signore dei Magalotti) e continua poi fino a Compiobbi.
(27) Ved. It. 3, nota 3.
(28) Ved. It. 2, nota 12.<\/p>\n","modified":"2021-05-30T07:34:33","noDetails":false,"noInteraction":false,"osmid":"8356130","zindex":"","adopted":true,"adoption_date":"2021-05-25","taxonomy":{"activity":[10],"where":[20]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":""},"hearing":{"check":false,"description":""},"vision":{"check":false,"description":""},"cognitive":{"check":false,"description":""},"food":{"check":false,"description":""}},"reachability":{"by_bike":{"check":false,"description":""},"on_foot":{"check":false,"description":""},"by_car":{"check":false,"description":""},"by_public_transportation":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"https:\/\/caifi.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/track\/553","wp_edit":"http:\/\/caifi.wp.webmapp.it\/wp-admin\/post.php?post=553&action=edit","web":"https:\/\/caifi.wp.webmapp.it\/track\/sentiero-5-da-ontignano-a-poggio-alle-tortore\/","color":"#f2430e","from":"Ontignano","to":"Poggio alle 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