{"type":"Feature","properties":{"id":573,"name":"Sentiero 9 – da Querciola a Il Pratone","description":"\n
Bell\u2019itinerario, altamente panoramico e non faticoso, che risale la pendice di P. Pratone fra antiche ville e caratteristiche case coloniche. (Segnalato solo da Montereggi)<\/p>\n\n\n\n
Ore: 1,15 – 1,30
Dislivello: 250 m in s., 50 m in d.<\/p>\n\n\n\n
Accessi: La Querciola (bus); Montereggi (bus)<\/p>\n\n\n\n
Dalla piazzctta della Querciola (218 m) (ved. It. A\/3, nota 7) si prende fra due case, accanto ad un ristorante, la stretta \u00abVia Vecchia delle Mulina\u00bb. Dopo una decina di metri l’asfalto cessa e sembra cessi anche la strada, quasi nascosta fra i giardini delle adiacenti casette. Essa invece continua, seguendo il corso del vicino torrente. La sede \u00e8 per\u00f2 invasa in gran parte da arbusti ed erbe perch\u00e9 quasi tutti percorrono ora, in auto, la \u00abVia Nuova delle Mulina\u00bb, ampia strada sterrata, di costruzione
recente, che si stacca dalla Statale circa 300 m a monte della Querciola; la si risale comunque senza difficolt\u00e0 per il passaggio, ancora ben battuto da coloro che ancora la percorrono a piedi. (Non sarebbe inopportuno un intervento del Comune di Fiesole per la sua sistemazione).
Sempre seguendo la riva destra (idr.) del torrente, la \u00abVia Vecchia\u00bb si congiunge dopo circa 600 m con l’anzidetta \u00abVia Nuova delle Mulina\u00bb, proveniente da sinistra.
Subito dopo un ponticello si evita la Via di Rimolle, che va a sinistra al vicino casolare del Molin Nuovo, grande edificio rurale settecentesco sormontato dalla tipica torre-colornbaia.
Si continua a destra per la – ora unificata – Via delle Mulina, ampia e sterrata, che, toccata una casa-torre (n. 7; fonte) risale la pendice con una larga curva sulla destra (evitare la pista che dall’apice della curva continua a destra) e sale ancora, con un lungo rettifilo (1).
Si arriva ad un trivio (320 m), [a destra, un breve ramo asfaltato sale alla villa del Casone, grande edificio sette-ottocentesco, sormontato al centro da una massiccia torre quadrata; a sirnstra una carrareccia sale ad un antico casolare, sul vicino poggetto], ove si prosegue ancora, di fronte, per la Via delle Mulina, che ripresenta adesso l’antico aspetto, stretta ed a tratti con il vecchio selciato, attraversando il caratteristico piccolo borgo omonimo fra casette settecentesche ben restaurate a villetta (2) e sottopassando un arco che unisce una di esse ad un tabernacolo sull’altro lato della via. Al muro, una fonte.
Giunti all’altezza di una piccola costruzione rurale a forma di torre la via volge a sinistra, trasformandosi in una erbosa stradella che, al disopra di un grande oliveto (evitare una pista che sale a destra nel bosco) giunge al cimitero di Montereggi e lo costeggia poi sul lato a monte. Un ultimo breve tratto asfaltato sale ad un bivio, proprio sotto la chiesa (attenzione qui, per chi compie il percorso in discesa, a tenere a sinistra), dal quale, salendo a destra, si giunge subito, fra due filari di cipressi, alla chiesa di.S. Ilario a Montereggi (441 m) (3) e alla strada provinciale dei Bosconi (Inizio segnavia) (4).
Attraversata la strada si imbocca, di fronte, una buona stradella sterrata che, oltrepassata (a destra) la villa Baylon (5), sale a lungo attraverso un bel carpineto.
Poco dopo aver oltrepassato una sbarra (divieto di accesso ai veicoli estranei), si lascia la stradella (6) e si sale a sinistra, per una pista che porta in un grande prato.
Si obliqua sulla destra, seguendo il rnargine inferiore del prato e si supera un piccolo dosso, per un sentierino che attraversa una zona arbustiva.
Si costeggiano al loro limite inferiore due ampi coltivi, evitando i due sentieri che scendono a destra e si sale poi, per un sentiero stretto ma ben battuto, attraverso un’altra zona arbustiva, fino ad una piccola nuda elevazione (676 m) dalla quale si apre un bellissimo panorama (migliore forse di quello che offre P. Pratone) sulla Val di Mugnone.
Il sentiero sale ora, obliquando sulla destra, in una aperta zona prativa, in direzione di una quercia isolata ove si innesta in una pista che sale da sinistra (Chi compie il percorso in discesa deve perci\u00f2, giunto alla quercia, lasciare la pista, diretta ai sottostanti coltivi, e deviare nettamente alla propria sinistra).
Subito sotto la sommit\u00e0 di P. Pratone si lascia la pista (che raggiunge la cresta pi\u00f9 a sud) e, per sentierino ben battuto, fra i prati sommitali, si sale ad un pino isolato e da qui alla vicina cima di P. Pratone (702 m), ove \u00e8 posto il monumento commemorativo dello scrittore fiorentino Bruno Cicognani (7) e dove, dalla cresta a destra, confluisce anche l’It. 2.
(Chi compie l’itinerario in discesa curi di volgere subito verso ovest, per il sentiero in direzione del pino isolato; chi ritorna a valle per l’It. 2 prenda invece per la cresta, verso sud, in direzione della vicina stazione telefonica).<\/p>\n\n\n\n
(1) Sull’altro versante della Val di Mugnone appaiono antiche ville e chiesette medioevali: da sinistra a destra, si vedono, nell’ordine: sul crinale della collina la villa Le Mimmole, la chiesa di S. Sebastiano, e tre antiche case-torri, adattate a case coloniche; poco sotto altre due case-torri ed una bella villa; pi\u00f9 a destra la chiesa d\u00ec S. Andrea a Sveglia e, al disotto di essa, un’altra casa-torre e la strada bordata da cipressi che scende a La Querciola; ancora pi\u00f9 a destra, altre ville e case-torri e, in alto, il campaniletto di S. Jacopo a Festignano, il parco della Villa Demidoff (ved. It. A\/2, nota 18) e le case di Pratolino.
(2) Alcune di esse furono nel XIV sec. case da signore dei Busini e degli Uguccioni. In molti muri appaiono, incorporati nelle strutture settecentesche, elementi di aspetto pi\u00f9 antico (capitelli, mensole, fregi etc.).
(3) RIsalente almeno al X sec., successivamente rifatta, presenta ancora l’antico tetto a capriate. Al suo interno una Madonna di Alessandro Del Barbiere e un bellissimo ciborio in pietra serena, di scuola settignanese, datato 1470.
Il nome di Montereggi \u00e8 una corruzione di quello di \u00abMons Regis\u00bb (Monte del Re), risalente all’epoca di Carlo Magno, quando il territorio venne assegnato in feudo a Guido, Re d’Italia. Pass\u00f2 poi ai Vescovi di Fiesole. Vi ebbero successivamente proprie case da signore molte famiglie fiorentine, originarie della zona, come i Caponsacchi, i Busini, i Borgherini, i Bastari ed altre. Ricche sorgenti scaturivano, a monte della strada, dalla pendice di P. Pratone e alimentarono per secoli prima l’acquedotto di FIesole, poi quello di Firenze. Un serbatoio di raccolta venne costruito dai Medici presso l’antico ponte del Calderaio, sulla Via Faentina (ved. It. A\/3, nota 2).
(4) Lungo la strada dei Bosconi sorgono, nelle vicinanze, molte belle ville.
Dal lato verso Fiesole, si trovano:<\/p>\n\n\n\n