{"type":"Feature","properties":{"id":7604,"name":"Scavi di Ercolano","description":"
Ercolano era una piccola citt\u00e0 sulle estreme pendici del Vesuvio, distante appena quattro miglia da Neapolis\/Napoli. Circa le sue origini, poco note, Dionigi d’Alicarnasso la voleva fondata da Ercole e, quindi, al di l\u00e0 d’ogni implicazione leggendaria, la riteneva d’origine greca, mentre Strabone \u2013 poco attendibilmente \u2013 la riteneva una citt\u00e0 osca in seguito conquistata dagli Etruschi e dai Pelasgi e quindi dai Sanniti.<\/p>\n
Certo \u00e8 che la citt\u00e0, almeno fin dal VI secolo a.C., dovette cadere sotto il dominio greco, fortemente attestato in tutta la Campania, e passare nelle mani dei Sanniti sulla fine del V secolo a.C.. Incerto \u00e8 il ruolo svolto da Ercolano nella seconda guerra sannitica; sappiamo, invece, che partecip\u00f2 alla guerra sociale, ma che fu vinta ed espugnata nell’89 a.C. da un legato di Silla, Tito Didio, divenendo municipio romano.<\/p>\n
La vita della citt\u00e0 continu\u00f2 fino alla prima et\u00e0 imperiale senza avvenimenti di rilievo, ed Ercolano rimase un piccolo e colto centro di provincia, favorito da un clima e da un paesaggio incantevoli, che ne fecero il luogo di villeggiatura di romani benestanti e, addirittura, di membri della famiglia imperiale. Gravemente danneggiata dal terremoto del 62, la citt\u00e0 venne distrutta dall’eruzione del Vesuvio (79), che la copr\u00ec con un’ingentissima massa di fango, cenere ed altri materiali eruttivi trascinati dall’acqua piovana che, penetrando in ogni apertura, si solidific\u00f2 in uno strato compatto e duro di 15-20 metri.
\nLa memoria dell’esistenza della citt\u00e0 antica si perse, cos\u00ec, per riemergere solo nel XVIII secolo. Da allora, Ercolano regal\u00f2 agli archeologi grandi scoperte.<\/p>\n