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Benvenuto nel Parco Nazionale dello Stelvio.
\nL\u2019App \u201cOltre le tracce della storia\u201d che hai attivato ti consente di ricevere sul tuo smartphone informazioni storiche e ambientali sul luogo che stai visitando. In tal modo possiamo offrirti contenuti culturali senza dover posare e gestire cartelli e senza che tu ti debba fermare per leggerli. Via via che procederai lungo l\u2019itinerario, in corrispondenza dei principali punti di interesse, che sono stati georeferenziati, riceverai una notifica sul tuo dispositivo mobile: apparir\u00e0 quindi l\u2019immagine della cartina della zona e potrai attivare l\u2019audio con la descrizione. Ti consigliamo l\u2019utilizzo degli auricolari: per camminare mantenendo la necessaria attenzione al percorso. Oltre alle informazioni audio, l\u2019applicazione mette a disposizione anche una serie di immagini d\u2019archivio, ma per guardare le foto, fermati qualche istante: la prudenza in montagna \u00e8 sempre d\u2019obbligo. Ne approfitterai per contemplare anche il paesaggio che ti circonda.
\nRicordati di utilizzare sempre calzature da montagna e abbigliamento adeguato: in alta quota il tempo cambia anche velocemente ed \u00e8 importante avere sempre con s\u00e9 indumenti caldi e protezioni contro il vento o la pioggia. \u00c8 opportuno portare cibo e acqua, ed \u00e8 buona norma disporre di una minima dotazione per il pronto soccorso. Per percorrere in sicurezza l\u2019itinerario considera inoltre la possibilit\u00e0 di farti accompagnare da una guida alpina o da un accompagnatore di media montagna.
\nTi trovi all\u2019interno del Parco Nazionale dello Stelvio, a cavallo tra Lombardia, Trentino, Alto Adige\/S\u00fcdtirol e Svizzera, a cospetto delle pi\u00f9 imponenti montagne del gruppo dell\u2019Ortles-Cevedale. Oggi \u00e8 un luogo fortemente turistico, d\u2019incontro e di passaggio, ma gi\u00e0 dall’antichit\u00e0 queste montagne rappresentavano un importante collegamento di uomini e merci tra i due versanti delle Alpi.
\nTra il 1915 e il 1918 questo territorio fu teatro di aspri combattimenti tra Regno d\u2019Italia e Impero Austro-Ungarico. I luoghi ove si svolsero i combattimenti erano in genere ad alta quota, coperti prevalentemente da neve e ghiacciai perenni: per questo motivo, il conflitto prese il nome di Guerra Bianca. Proprio grazie alla conservazione facilitata dal particolare ambiente di alta quota, sono ancora numerose le testimonianze della permanenza dei soldati dei due eserciti su queste cime. Si tratta di elementi storici importanti, oggi tutelati dalla legge: \u00e8 pertanto vietata ogni azione di danneggiamento, compreso anche il solo prelievo di piccole porzioni di manufatti e reperti.
\nI contenuti proposti rientrano nel programma di valorizzazione del patrimonio storico pro-mosso e sostenuto da Regione Lombardia all\u2019interno del Parco Nazionale dello Stelvio e del Parco dell\u2019Adamello con la collaborazione del Museo della Guerra Bianca di Tem\u00f9.<\/p>\n
Il progetto intende descrivere i luoghi, le vicende e i manufatti legati alla prima guerra mondiale, facendo emergere aspetti poco noti del conflitto, ma soprattutto intende ricorda-re che la storia della Guerra Bianca, e di tutta la Grande Guerra, \u00e8 colma di sacrifici inim-maginabili da entrambe le parti.<\/p>\n
Questo racconto vuole essere un omaggio a quei soldati che, nel sommesso compimento di un dovere o nella convinzione di onorare la propria Patria fino a donarle la vita, sono stati protagonisti di quelle tragiche vicende. Per questo ti invitiamo a intraprendere questa passeggiata non solo con un approccio rispettoso dell\u2019ambiente, ma anche della memoria di quegli uomini che qui furono costretti ad affrontarsi e a uccidersi.<\/p>\n
L\u2019itinerario proposto, da Case di Viso alla Conca Montozzo, si svolge su facile sentiero contrassegnato dal segnavia CAI n\u00b052, con un dislivello di circa 750 metri e un tempo medio di salita di circa due ore e mezza. <\/p>\n
L\u2019alta Valle di Viso e la conca di Montozzo furono da sempre via di passaggio alternativo al Passo del Tonale: scoperte anche recenti hanno dimostrato passaggi di epoca romana tra l\u2019alta Valle Camonica e la Valle di Pejo. Al termine della seconda Guerra d\u2019Indipendenza italiana contro l\u2019occupazione austriaca della Lombardia (siamo nel 1859), l\u2019alta val Montozzo divenne zona di confine tra il (futuro) Regno d\u2019Italia e l\u2019Impero Austroungarico. Nel 1882 fu sancito il patto difensivo tra Regno d\u2019Italia, Austria-Ungheria e Germania (la Triplice Alleanza) e la zona divenne luogo di scambi commerciali, ma proprio perch\u00e9 alternativa e defilata dai controlli doganali del Tonale era spesso frequentata da contrabbandieri. Con lo scoppio della Grande Guerra, mantenne un ruolo strategico alternativo al valico del Tonale: pertanto tutte le creste sovrastanti furono fortemente presidiate a difesa dalle truppe italiane. Di tale massiccia presenza di soldati restano oggi importanti testimonianze, che rappresentano uno degli elementi di interesse turistico della zona. Gi\u00e0 presso la chiesetta di Viso si pu\u00f2 visitare il cimitero militare italiano, che durante la guerra accolse una parte dei caduti su questo tratto di fronte. <\/p>\n
Grazie alla collaborazione dell\u2019archivio del Museo della Guerra Bianca in Adamello di Tem\u00f9, nei punti di interesse di questo percorso saranno visibili anche fotografie storiche di queste zone. <\/p>\n
Buon cammino!<\/p>\n","modified":"2021-07-06T09:01:44","color":"","icon":"","noDetails":false,"noInteraction":false,"zindex":"","audio":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-content\/uploads\/2021\/07\/PNS_IT06_0600.mp3","taxonomy":{"webmapp_category":[11]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"hearing":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"vision":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"cognitive":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"food":{"check":false,"description":""}},"reachability":{"by_bike":{"check":false,"description":""},"on_foot":{"check":false,"description":""},"by_car":{"check":false,"description":""},"by_public_transportation":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2610","wp_edit":"http:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-admin\/post.php?post=2610&action=edit","translations":{"en":{"id":3326,"name":"PNS0600 Case di Viso","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0600-case-di-viso\/?lang=en","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3326","description":"
Welcome to the Stelvio National Park
\nThe application \u201cFollowing in the footsteps of history\u201d you have activated gives you access to historical and environmental information on the place you are visiting. It is a way of offering cultural contents without us needing to set up and manage info boards or you to stop and read them. As you move along the itinerary you will receive mobile phone alerts when you reach points of interest. A map of the area will automatically appear, giving you the opportunity to activate an audio description. We recommend you use headphones so that you can remain focused on the route as you walk. As well as audio information the application also makes a series of archive images available. Stop a moment to look at these. Prudence is always advisable in the mountains. Take advantage of the opportunity to enjoy the landscape around you.
\nRemember to wear mountain boots and suitable clothing at all times. At high altitudes the weather changes rapidly and it is important to have warm, wind and rain proof clothing with you at all times. Bringing food and water is recommended and bringing a minimum of first aid supplies with you is good practice. For safety purposes you may also want to consider hiring an Alpine or Middle Mountain guide to accompany you.
\nYou are in the Stevio National Park, on the border between the Lombardy Region, Trentino, Alto Adige\/S\u00fcdtirol and Switzerland, in proximity to some of the highest mountains in the Ortles-Cevedale massif. It is now a popular tourist destination, a place of meeting and transit, but these mountains have been an important cross-Alpine transit route for both men and goods since antiquity.
\nFrom 1915 to 1918 the area was the site of bloody fighting between the Italian kingdom and the Austro-Hungarian Empire. Most of the fighting took place at high altitude, where permanent snow and glaciers are the norm and this is why it has been called the White War ever since. It is precisely due to the specific conservation facilitated by high altitude environments that so much evidence of the presence of the two armies on these peaks has been conserved. These are important historical records now protected by the law. Any damage whatsoever, including taking with you a small piece of these historical items and finds is thus strictly forbidden.
\nThe information offered here falls under the historical heritage promotion programme sponsored and promoted by the Lombard Region in the Stelvio National Park and the Adamello Park, in conjunction with the Tem\u00f9 White War Museum. The aim of the project is to describe the places, events and artefacts linked to World War One, bringing out little known aspects of the war and, above all, remembering that the history of the White War, like that of the Great War as a whole, is a story of unimaginable suffering on both sides.
\nThe purpose of this story is thus to pay tribute to those soldiers who played a part in these tragic events, quietly doing their duty or in the belief that honouring their nation meant giving their lives. We therefore hope you will undertake this very beautiful walk in a spirit which is respectful not only of nature but also, first and foremost, of the memory of the men who were obliged to fight and kill each other here.
\nThis itinerary, from Case di Viso to Conca Montozzo, follows CAI path no. 52, a straightforward footpath with an altitude gain and loss of around 750 metres and an average ascent time of around two hours and thirty minutes. <\/p>\n
The upper Viso valley and the Montozzo basin were historically an alternative to the Tonale Pass and recent discoveries have revealed traces of Roman era passage between the Camonica and Pejo valleys. At the end of the Second Italian War of Independence against the Austrian occupation of Lombardy (1859), the upper Montozzo valley became a border area between the (future) Kingdom of Italy and the Austro-Hungarian Empire. In 1882 a defensive alliance was drawn up between the Italian Kingdom, the Austro-Hungarian Empire and Germany (the Triple Alliance) and the area became a trading zone but precisely because it was an alternative, and a long way from the customs checks of the Tonale Pass, it was popular with smugglers. When the Great War broke out it retained its strategic importance as an alternative to the Tonale Pass and thus the ridges overlooking it were heavily defended by Italian troops. There are still important traces of this massive military presence and many of these are easy to visit and represent one of the area\u2019s tourist attractions. Near the little Case di Viso church, you can visit an Italian military cemetery in which some of the dead from this part of the front were buried.<\/p>\n
Thanks to the assistance of the Tem\u00f9 Museo della Guerra Bianca in Adamello, photographs of the area are also on display at this itinerary\u2019s points of interest.
\nHappy walking!<\/p>\n"},"de":{"id":2813,"name":"PNS0600 Case di Viso","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0600-case-di-viso\/?lang=de","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2813","description":"
Willkommen im Nationalpark Stilfserjoch.
\nDie Anwendung \u201eAuf den Spuren der Geschichte\u201c ist jetzt auf Ihrem Smartphone aktiv: Nun werden Ihnen interessante Inhalte, wie Informationen \u00fcber die Geschichte und die Natur des Ortes, den Sie besuchen, direkt auf Ihrem Handy gezeigt. Dadurch k\u00f6nnen wir auf m\u00fchsame Schilder verzichten und Ihnen einen erleichterten Zugang auf kulturelle Inhalte anbieten, die Sie einfach auf Ihrem mobilen Ger\u00e4t lesen k\u00f6nnen, w\u00e4hrend Sie unterwegs sind. Dank der Geokodierung werden Sie entlang der Route nichts mehr \u00fcbersehen: Eine Benachrichtigung auf Ihrem Smartphone wird Sie auf die wichtigsten Punkte aufmerksam machen. Sie k\u00f6nnen auch die Karte des Gebiets rund um Sie auf Ihrem mobilen Ger\u00e4t einsehen und die Audiobeschreibung anh\u00f6ren. Wir empfehlen Ihnen die Verwendung von Kopfh\u00f6rern: So k\u00f6nnen Sie sich ohne Ablenkung durch Ihr Smartphone auf den Pfad konzentrieren. Zus\u00e4tzlich zu den Audioinformationen bietet die Anwendung auch eine Reihe von Bildern: Bleiben Sie einen Moment stehen, um sich die sch\u00f6nsten Aufnahmen anzusehen. Vorsicht ist in den Bergen immer geboten. Ein kurzer Stopp wird Ihnen auch die Gelegenheit bieten, die Natur um sich herum zu betrachten.
\nAuf Bergschuhe und geeignete Kleidung sollten Sie nie vergessen: In den Bergen kann sich das Wetter auch sehr schnell \u00e4ndern. Es ist darum wichtig, dass Sie warme Kleidung, die Ihnen Schutz vor Regen und Wind bietet, immer bei sich haben. Eine gute Idee ist auch, Lebensmittel und Wasser mitzunehmen. Erste-Hilfe-Ausr\u00fcstung soll ebenfalls bei jedem Ausflug in den Bergen ihren Platz im Rucksack finden. In puncto Sicherheit sollten Sie auch die M\u00f6glichkeit in Betracht ziehen, sich von einem Berg- oder Mittelgebirgsf\u00fchrer begleiten zu lassen.
\nSie befinden sich im Nationalpark Stilfserjoch, am Grenzpunkt zwischen der Region Lombardei, dem Trentino, S\u00fcdtirol und der Schweiz, vor den imposantesten Gipfeln der Adamello-Gruppe. Heute ist der Park ein Ort von gro\u00dfem touristischem Interesse, der Begegnung und des Durchgangs, aber schon in der Antike stellten diese Berge eine wichtige Verbindung von Menschen und Waren zwischen den beiden Seiten der Alpen dar.
\nZwischen 1915 und 1918 wurde dieses Gebiet zum Schauplatz heftiger K\u00e4mpfe zwischen Italien und \u00d6sterreich-Ungarn. Gek\u00e4mpft wurde vor allem auf den h\u00f6heren Bergen, die das ganze Jahr \u00fcber von Schnee und Gletschern bedeckt waren: Aus diesem Grund wurde der Konflikt schon damals als Wei\u00dfer Krieg bezeichnet. Gerade der besonderen H\u00f6henlage ist es zu verdanken, dass uns heute noch zahlreiche Zeugnisse vom Leben der Soldaten beider Nationen an der Bergfront erhalten geblieben sind. Es handelt sich um wichtige historische Elemente, die heute unter gesetzlichem Schutz stehen: Jede Besch\u00e4digung, auch das Entfernen kleiner Teile von Artefakten und Funden, ist strikt verboten.
\nDie angebotenen Inhalte sind Teil des Programms zur Aufwertung des historischen Erbes, das von der Region Lombardei im Nationalpark Stilfserjoch und im Park Adamello in Zusammenarbeit mit dem Museum des Wei\u00dfen Krieges in Tem\u00f9 gef\u00f6rdert und betreut wird. Das Projekt beabsichtigt, die mit dem Ersten Weltkrieg verbundenen Orte, Ereignisse und Artefakte zu beschreiben und wenig bekannte Aspekte des Konflikts ans Licht zu bringen, aber vor allem will es uns an die Hingabe der Soldaten erinnern, die im Wei\u00dfen Krieg und im Ersten Weltkrieg auf beiden Seiten k\u00e4mpften.
\nDiese Erz\u00e4hlung will jener Soldaten gedenken, die in der unterw\u00fcrfigen Erf\u00fcllung einer Pflicht oder in der \u00dcberzeugung, ihr Land zu ehren, bis hin zur Hingabe ihres Lebens, zu Protagonisten jener tragischen Ereignisse wurden. Wir laden Sie deshalb dazu ein, diese Wanderung nicht nur mit Respekt vor der Umwelt, sondern auch – und vor allem – im Gedenken an die M\u00e4nner zu unternehmen, die hier k\u00e4mpfen und sich gegenseitig das Leben nehmen mussten.<\/p>\n
Die vorgeschlagene Wanderung verl\u00e4uft vom Dorf Case di Viso bis zur Hochebene Conca Montozzo auf einem leichten Weg, der mit CAI Nr. 52 markiert ist; der H\u00f6henunterschied betr\u00e4gt circa 750 Meter und f\u00fcr den Aufstieg werden durchschnittliche 2 Stunden und 30 Minuten ben\u00f6tigt.<\/p>\n
Das obere Valle di Viso und die Conca di Montozzo waren seit jeher eine Alternative \u00dcbergangsstrecke zum Tonalepass. Auch Entdeckungen aus j\u00fcngerer Zeit haben gezeigt, dass es bereits zu R\u00f6mischer Zeit \u00dcberg\u00e4nge zwischen dem Oberen Valcamonica und dem Peio-Tal gab. Am Ende des zweiten Unabh\u00e4ngigkeitskriegs Italiens gegen die \u00f6sterreichische Besatzung der Lombardei im Jahr 1859 wurde das obere Montozzo-Tal zur Grenzzone zwischen dem zuk\u00fcnftigen K\u00f6nigreich Italien und dem \u00d6sterreichisch-Ungarischen Kaiserreich. Im Jahr 1882 wurde das Defensivb\u00fcndnis zwischen dem K\u00f6nigreich Italien, \u00d6sterreich-Ungarn und Deutschland unterzeichnet – der sogenannte Dreibund – und diese Region entwickelte sich zu einer Handelszone; da es sich jedoch um einen alternativen Alpen\u00fcbergang handelte, weitab von den Zollkontrollen am Tonalepass, wurde die Conca di Montozzo auch oft von Schmugglern benutzt. Bei Ausbruch des Ersten Weltkriegs spielte sie dann eine wichtige strategische Rolle als alternativer Alpen\u00fcbergang zum Tonalepass und alle umliegenden Bergk\u00e4mme waren von einer betr\u00e4chtlichen Anzahl von Soldaten f\u00fcr die Verteidigung der Conca di Montozzo besetzt. Von diesem massiven Aufgebot k\u00f6nnen auch heute noch wichtige Reste besichtigt werden, die f\u00fcr den Tourismus in dieser Region einen interessanten Aspekt darstellen. So k\u00f6nnen Sie in Case di Viso an der kleinen Kirche den italienischen Soldatenfriedhof besuchen; hier wurden w\u00e4hrend des Krieges ein Teil der auf diesem Frontabschnitt gefallenen Soldaten begraben. <\/p>\n
Dank der Zusammenarbeit mit dem Archiv des \u201eMuseo della Guerra Bianca in Adamello\u201c, in der Ortschaft Tem\u00f9, werden an den wichtigsten Stationen dieser Wanderung auch historische Fotos dieses Gebiets gezeigt.
\nWir w\u00fcnsche Ihnen eine sch\u00f6ne Wanderung!<\/p>\n"}},"web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/poi\/pns0600-case-di-viso\/","addr:street":"","addr:housenumber":"","addr:postcode":"","addr:city":"","contact:phone":"","contact:email":"","opening_hours":"","capacity":"","ele":1763,"sequence":1},"geometry":{"type":"Point","coordinates":[10.5503056100932,46.2988447275594]}},{"type":"Feature","properties":{"id":2612,"name":"PNS0601 Quarto tornante dopo plaz del Rum","description":"
Abbiamo percorso un buon tratto della strada tra Case di Viso e il rifugio Bozzi. Come avrai potuto notare, la strada ha pendenza piuttosto dolce e molto costante: sono le caratteristiche tipiche delle strade militari. Questo tracciato, infatti, fu realizzato a scopi militari nei primi anni del 1900 per consentire la costruzione e i successivi rifornimenti del presidio della Guardia di Finanza della Conca di Montozzo. Negli anni della Grande Guerra, vista l\u2019importanza strategica della zona, fu ampliato e rinforzato nei tratti esposti con ampie murature, al fine di consentire il transito agli autocarri militari e permettere il passaggio di pesanti artiglierie di medio calibro. <\/p>\n
Da questo punto panoramico \u00e8 possibile vedere alcune tracce lasciate dalla forte presenza dei militari italiani in questa zona. Poco a Nord del sottostante parcheggio si notano segni di scavo nel terreno a monte della strada: erano i basamenti di depositi di munizioni d\u2019artiglieria destinati al fronte del Montozzo. <\/p>\n
Volgendo lo sguardo a Nord Ovest, sull\u2019opposto versante della valle, si nota la Malga Forgnuncolo, dove gli italiani avevano messo in batteria pesantissimi mortai da 280 millimetri per colpire, con i loro proietti da 230 chilogrammi, la strada della Val Montozzo proveniente da Pejo e le postazioni austriache delle creste sovrastanti. Volgendo lo sguardo a Ovest, abbiamo in fronte la dorsale delle Graole, anch\u2019essa fortemente presidiata e munita di artiglierie di piccolo e medio calibro, luogo che si presta oggi come ottima meta di un\u2019altra bella camminata. Continuando il giro d\u2019orizzonte, lo sguardo spazia sulle prime vette del gruppo dell\u2019Adamello, mentre sulle montagne in primo piano a Sud si stagliano netti i segni delle strade e delle mulattiere militari scavate nella roccia per collegare conca di Montozzo con le difese del Passo del Tonale, al riparo dalla vista e dal tiro dell\u2019artiglieria austriaca.
\nL\u2019enorme mole di lavori di scavo e costruzione \u00e8 ben descritta nel diario del Tenente Giovanni Biondi di Darfo. Ascoltiamo cosa scrisse il 1\u00b0 maggio 1916.<\/p>\n
\u201cGli uomini s\u2019incamminano taciti e curvi sotto il peso dei materiali pel lavoro… Passano per sentieri scavati nella neve, per solchi profondi e viscosi degli interminabili nostri camminamenti attraverso a greppi dirupati ed a selve di pini\u2026 Giungono sul posto e dopo dieci minuti di riposo afferrano chi la mazza e chi il pistoletto, chi il badile e chi la gravina, chi il palanchino, chi la piccozza od il martello ed incomincia il ritmo dei colpi demolitori sulla roccia e la rimozione dei macigni pi\u00f9 ostinati\u2026 Li vedo, questi oscuri eroi colla fronte impastata di sudore, la schiena china, le gambe affondate nel terriccio bagnato, le braccia prementi sul rude arnese e tutti i muscoli tesi nel duro sforzo in mezzo a muraglioni di neve sotto il sole come sotto la frigida tormenta\u2026\u201d<\/p>\n
Come puoi notare gli aspetti naturali del nostro itinerario sono mutevoli. Il substrato roccioso cambia lungo la salita. Stai camminando in un mosaico di diversi tipi di rocce metamorfiche: nella loro storia sono state esposte a temperature e pressioni tanto elevate da subire modifiche profonde della loro struttura. Qui siamo in una zona dominata dalle quarziti. Salendo si incontreranno rocce frutto della trasformazione di pi\u00f9 antiche rocce sedimentarie: il paragneiss \u2013 nella parte alta del percorso \u2013 e, nei pressi del rifugio Bozzi, i marmi, composti in prevalenza da Carbonato di Calcio.<\/p>\n
La vegetazione attuale \u00e8 frutto del secolare lavoro dell\u2019uomo. In condizioni del tutto naturali, qui dovrebbe esserci il bosco, mentre ancora oggi gli alberi si limitano a esemplari sparsi, o a piccole macchie di larice. Questo \u00e8 il frutto dell\u2019antica attivit\u00e0 di disboscamento e decespugliamento effettuata per lasciare spazio ai pascoli. In tempi pi\u00f9 recenti la diminuzione dell\u2019intensit\u00e0 del pascolo ha portato ad un ritorno sempre pi\u00f9 rapido degli arbusti e degli alberi. Qui sono comuni i rododendri, sempreverdi dalle foglie lucide, i ginepri, le cui foglie sono invece piccoli aghi pungenti, e gli ontani verdi, arbusti a foglie caduche alti anche pi\u00f9 di due metri.<\/p>\n","modified":"2021-07-06T09:01:44","color":"","icon":"","noDetails":false,"noInteraction":false,"zindex":"","audio":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-content\/uploads\/2021\/07\/PNS_IT06_0601.mp3","taxonomy":{"webmapp_category":[11]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"hearing":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"vision":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"cognitive":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"food":{"check":false,"description":""}},"reachability":{"by_bike":{"check":false,"description":""},"on_foot":{"check":false,"description":""},"by_car":{"check":false,"description":""},"by_public_transportation":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2612","wp_edit":"http:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-admin\/post.php?post=2612&action=edit","translations":{"en":{"id":3327,"name":"PNS0601 Quarto tornante dopo plaz del Rum","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0601-quarto-tornante-dopo-plaz-del-rum\/?lang=en","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3327","description":"
You have completed a good section of the road between Case di Viso and Rifugio Bozzi. As you will have noted, the road climbs fairly gently and very constantly. This is characteristic of military roads. This route was, in fact, built for military purposes in the early years of the 20th century to allow for the building and subsequent supplying of the Guardia di Finanza fortress in Conca Montozzo. Given the area\u2019s strategic importance, during the war years it was widened and reinforced in exposed sections with thick walls in order to make it usable for military trucks as well as medium calibre heavy guns. <\/p>\n
From this panoramic point you can see certain traces left by the large numbers of Italian soldiers present in this area. In fact, just to the north of the car park below, there are signs of digging work above the road: these were the foundations for the artillery ammunition deposits needed by the Montozzo front. Furthermore, if you look north-west, to the opposite side of the valley, you can see Malga Forgnuncolo where the Italians fielded ultra-heavy 280 millimetre mortars to hit the Val Montozzo road from Pejo and the Austrian positions above it with their 230 kg shells. If you look westwards you are facing the Graole ridge, also powerfully defended and equipped with small and medium calibre artillery and an excellent walking destination today. Continuing along the horizon, you first see the peaks of the Adamello massif while on the mountains standing out in the foreground to the south the signs of the military roads and mule tracks dug out the rock to link the Montozzo basin with the Tonale Pass defences are visible, sheltered from Austrian artillery sight and fire.
\nThe huge volume of digging and building work involved is well described in the diaries of Lieutenant Giovanni Biondi of Darfo. Let\u2019s listen to what he wrote on 1st May 1916<\/p>\n
The men marched silently, bent over under the weight of their work materials… They passed through paths carved out of the snow, the deep and slippery ditches of our interminable walkways, across rocky crags and pine forests… They arrived at destination and after ten minutes of rest they took up whatever tool they had – some a mallet, some a mining chisel, some a spade and some a mattock, some a crowbar and some a hammer and they set to work rhythmically demolishing the rocks and removing the most stubborn boulders… I can see them, these obscure heroes with their foreheads dripping sweat, their backs bent over, their legs sinking into the wet earth, their arms pressing down on their basic tools and all their muscles taut in the hard work in the midst of snow walls under the sun and under a freezing storm…<\/p>\n
As you can see, the natural aspects of the route are changeable. The underlying rock layer changes as you climb. You are walking through a mosaic of different types of metamorphic rocks. Over time these have been exposed to such high temperatures and pressures that they have undergone changes in structure, some significant. Here we are in an area dominated by quarzites. As you climb you come across rocks resulting from the transformation of older sedimentary rocks: paragneiss – in the upper part of the route – and composite marbles and calcium carbonate in particular near Rifugio Bozzi.
\nToday\u2019s vegetation is the outcome of centuries of human action. In its entirely natural state these would be forests while today there are just a few scattered trees and small clumps of larch. This is the result of ancient deforestation and deshrubbing work designed to leave space for pasture. In more recent times a reduction in the intensity of pasture has led to an increasingly rapid return of shrubs and trees. Here it is the rhododendrons – evergreen plants with shiny green leaves – which are most common as well as junipers with small prickly needles and green alders, tall two or three metre high deciduous plants.<\/p>\n"},"de":{"id":2814,"name":"PNS0601 Quarto tornante dopo plaz del Rum","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0601-quarto-tornante-dopo-plaz-del-rum\/?lang=de","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2814","description":"
Wir haben einen betr\u00e4chtlichen Teil Strecke zwischen Case del Viso und der Bozzi-H\u00fctte hinter uns. Wie Sie sicher festgestellt haben, ist die Steigung des Wegs eher gering und gleichm\u00e4\u00dfig: Es handelt sich hier die um typische Eigenschaften der damals gebauten Milit\u00e4rstra\u00dfen. In der Tat wurde dieser Abschnitt zu Beginn des zwanzigsten Jahrhunderts f\u00fcr Milit\u00e4rzwecke errichtet, um den Bau der Garnison der Finanzwache der Conca Montozzo und ihre Versorgung zu erm\u00f6glichen. W\u00e4hrend des Ersten Weltkriegs wurden die weiter ausgesetzten Abschnitte der Stra\u00dfe aufgrund der strategischen Bedeutung der Region ausgebaut und mit ausgedehnten Mauern befestigt, damit au\u00dfer der schweren Artillerie mittleren Kalibers auch Milit\u00e4rlastw\u00e4gen auf der Stra\u00dfe verkehren konnten. <\/p>\n
An diesem Aussichtspunkt sind noch einige Spuren der starken Pr\u00e4senz italienischer Soldaten in dieser Region sichtbar. Nur wenig n\u00f6rdlich des unter Ihnen liegenden Parkplatzes kann man Grabspuren im Boden oberhalb der Stra\u00dfe erkennen: Hier befanden sich die Fundamente des Artillerie-Munitionslagers f\u00fcr die Front des Montozzo. Wenn Sie Ihren Blick nach Nordwesten, auf die gegen\u00fcberliegende Talflanke richten, erkennen Sie die Malga Forgnuncolo, wo die Italiener eine Batterie von schweren 28-cm-M\u00f6rsern aufgebaut hatten, um mit den 230 Kilogramm schweren Geschossen die von Peio herf\u00fchrende Stra\u00dfe des Val Montozzo sowie die \u00f6sterreichischen Stellungen auf den dar\u00fcberliegenden Bergk\u00e4mmen zu bombardieren. Weiter nach Westen bietet sich der Bergr\u00fccken der Graole dar, der ebenfalls von Soldaten kontrolliert wurde und mit leichter und mittlerer Artillerie best\u00fcckt war. Dieser Ort kann als Ziel einer weiteren sch\u00f6nen Wanderung in Betracht gezogen werden. Lassen Sie Ihren Blick am Horizont weiterschweifen, so sehen Sie die ersten Gipfel der Adamello-Gruppe, w\u00e4hrend sich im S\u00fcden auf den Bergen im Vordergrund die Linien der Stra\u00dfen und Saumpfade deutlich abzeichnen, die von den Truppen in den Felsen geschlagen wurden; sie verliefen gesch\u00fctzt vor den Blicken und dem Beschuss der \u00f6sterreichischen Artillerie und Stellten die Verbindung zwischen der Conca Montozzo und den piede di porcoVerteidigungsstellungen des Tonalepasses her.
\nDie enorme Arbeit, die mit dem Graben und dem Bau der Verbindungswege verbunden war, wird im Tagebuch des Leutnants Giovanni Biondi aus Darfo gut beschrieben. H\u00f6ren wir, was er am 1. Mai 1916 eingetragen hat.<\/p>\n
Die M\u00e4nner setzen sich stumm und gekr\u00fcmmt unter dem Gewicht des Baumaterials in Bewegung\u2026 Sie gehen auf die in den Schnee gegrabenen Wegen, durch tiefe und schl\u00fcpfrige Einschnitte, in einem unendlichen Marsch \u00fcber schroffe Felsvorspr\u00fcnge und durch Kiefernw\u00e4lder\u2026 An Ort und Stelle angekommen, greifen sie nach 10 Minuten Ruhepause zum F\u00e4ustel und zum Gesteinsbohrer, zur Schaufel und zur Hacke, zum Hebebaum und zum Eispickel oder dem Hammer, und es beginnt der Rhythmus der zerst\u00f6rerischen Schl\u00e4ge auf dem Felsen und das Entfernen der auch hartn\u00e4ckigsten Felsbl\u00f6cke \u2026 Ich sehe sie vor mir, diese unauff\u00e4lligen Helden mit Schwei\u00df verschmierter Stirn, den R\u00fccken gebeugt, die Beine eingesunken im nassen Erdreich, die Arme gepresst \u00fcber das grobe Werkzeug und alle Muskeln von gro\u00dfer Anstrengung angespannt inmitten von Schneew\u00e4nden, unter der Sonne wie auch unter dem eisigen Schneesturm …<\/p>\n
Wie Sie bemerkt haben, wechselt die Natur auf unserer Strecke. Der felsige Grund \u00e4ndert sich w\u00e4hrend des Aufstiegs. Sie wandern durch ein Mosaik aus unterschiedlichem metamorphem Gestein: In ihrer langen Vergangenheit waren diese Felsen so extremen Temperaturen und hohem Druck ausgesetzt, dass sogar ihre Struktur tief im Innern ver\u00e4ndert wurde. Auf dieser H\u00f6he pr\u00e4dominieren die Quarzite. Weiter oben hingegen begegnen wir Felsen, die aus einer Umwandlung von \u00e4lterem Sedimentgestein hervorgegangen sind: so der Paragneis \u2013 auf dem oberen Teil der Strecke \u2013 und, in der N\u00e4he der Bozzi-H\u00fctte, Marmorgestein, das sich haupts\u00e4chlich aus Calciumcarbonat zusammensetzt.
\nDie derzeitige Vegetation ist das Ergebnis eines jahrhundertelangen Eingreifens des Menschen. W\u00e4re die Natur sich selbst \u00fcberlassen, m\u00fcsste hier ein Wald stehen, w\u00e4hrend sich die B\u00e4ume hier nur auf einzelne Exemplare oder auf kleine Ansammlungen von L\u00e4rchen beschr\u00e4nken. Diese Landschaft entstand aufgrund der weitverbreiteten Gewohnheit der Rodung, um Platz f\u00fcr Weiden zu schaffen. Die Abnahme der Weidewirtschaft hat in vergangenen Jahren zu einer immer schnelleren R\u00fcckkehr von B\u00fcschen und B\u00e4umen gef\u00fchrt. In dieser Gegend zwischenzeitlich g\u00e4ngige Pflanzenarten sind die Rhododendren, immergr\u00fcne Pflanzen mit gl\u00e4nzenden Bl\u00e4ttern, Wacholderstr\u00e4ucher mit ihren kleinen, nadelf\u00f6rmigen Bl\u00e4ttern, und die sommergr\u00fcne Alpen-Erle, eine strauchf\u00f6rmige Erlenart, die eine H\u00f6he von zwei und mehr Metern erreichen kann.<\/p>\n"}},"web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/poi\/pns0601-quarto-tornante-dopo-plaz-del-rum\/","addr:street":"","addr:housenumber":"","addr:postcode":"","addr:city":"","contact:phone":"","contact:email":"","opening_hours":"","capacity":"","ele":2083,"sequence":2},"geometry":{"type":"Point","coordinates":[10.5564295101848,46.3049583669018]}},{"type":"Feature","properties":{"id":2614,"name":"PNS0602 Rifugio Bozzi","description":"
Hai raggiunto il Rifugio Angelo Bozzi, a 2478 metri di quota.
\nInnanzi tutto diamo un nome alle montagne che ci circondano: la pi\u00f9 imponente a Sud Est, oltre il laghetto, \u00e8 la Punta d\u2019Albiolo, con i suoi 2969 metri di altezza. Proseguendo verso Sud, possiamo riconoscere l\u2019ampia sella del Passo dei Contrabbandieri e la successiva Cima Casaiole. Lo sguardo poi si perde sull\u2019ampio panorama dell\u2019alta Valle Camonica, con il Corno Baitone in lontananza, nel gruppo dell\u2019Adamello. Superato il fondovalle e proseguendo verso ovest, si delinea la cresta delle Cime di Pietra Rossa e successivamente l\u2019ampia dorsale delle Graole e di Cima Caio ne. A Nord la Punta di Montozzo, apice della omonima cresta, che digrada verso Nord Est alla Forcellina di Montozzo, dove certamente vale la pena di arrivare. <\/p>\n
Il rifugio Bozzi \u00e8 di propriet\u00e0 della sezione di Brescia del Club Alpino Italiano e la sua conformazione attuale deriva da numerosi lavori di modifica e ampliamento che si sono succeduti nel corso della sua lunga storia. Il nucleo principale dell\u2019edificio fu realizzato nel 1910 dal Genio Militare quale Corpo di Guardia per la Regia Guardia di Finanza che, con un presidio di una decina di uomini, nel periodo estivo vigilava sul transito in questa zona di pastori e contrabbandieri che valicavano facilmente la Forcellina di Montozzo e il Passo dei Contrabbandieri. Una piccola lapide in cemento posta sotto l\u2019attuale portico ricorda la data di costruzione dell\u2019edificio. <\/p>\n
All\u2019inizio della Prima Guerra Mondiale, la casermetta della Guardia di Finanza fu occupata dagli alpini del Battaglione Edolo e fu adibita a sede del comando di zona e fureria. In quel periodo il tetto (originariamente piatto) fu rinforzato e protetto con sacchi a terra. Nel corso della guerra alle pareti esterne furono addossati nuovi ambienti realizzati in muratura a secco e legno. Dopo la guerra fu abbandonato dai militari e donato al CAI di Brescia, che lo inaugur\u00f2 come rifugio nel 1928. Tra il 1943 e il 1945 l\u2019edificio ospit\u00f2 elementi di una brigata partigiana; distrutto da una rappresaglia nazifascista, rimase poi per molti anni in abbandono. Solo nel 1968 fu restaurato e nuovamente inaugurato. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta del Novecento furono effettuati altri lavori di ampliamento e modifica; recentemente \u00e8 stata realizzata la terrazza, con il sottostante bivacco invernale. <\/p>\n
Angelo Bozzi era un aspirante ufficiale d\u2019artiglieria bresciano di 23 anni, che il 29 ottobre 1915 mor\u00ec nel tentativo di conquista del Torrione d\u2019Albiolo. Per la sua coraggiosa azione, il 20 aprile 1917 fu decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: <\/p>\n
\u201cOffertosi volontario per partecipare all\u2019attacco di una forte e difficile posizione avanzata nemica, si slanciava avanti fra i primi, cadendo mortalmente ferito\u201d. <\/p>\n
Il corpo, precipitato nel versante trentino alla base del Torrione d\u2019Albiolo, non fu recuperato che dopo la fine della guerra e nel 1921 la Medaglia di Bronzo fu convertita in Medaglia d\u2019Argento. La sorella, per mantenere viva la memoria di Angelo, sostenne economicamente l\u2019esecuzione dei lavori di restauro dell\u2019ex caserma e il CAI di Brescia lo intitol\u00f2 al defunto giovane artigliere.<\/p>\n","modified":"2021-07-06T09:01:44","color":"","icon":"","noDetails":false,"noInteraction":false,"zindex":"","audio":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-content\/uploads\/2021\/07\/PNS_IT06_0602.mp3","taxonomy":{"webmapp_category":[11]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"hearing":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"vision":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"cognitive":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"food":{"check":false,"description":""}},"reachability":{"by_bike":{"check":false,"description":""},"on_foot":{"check":false,"description":""},"by_car":{"check":false,"description":""},"by_public_transportation":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2614","wp_edit":"http:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-admin\/post.php?post=2614&action=edit","translations":{"en":{"id":3328,"name":"PNS0602 Rifugio Bozzi","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0602-rifugio-bozzi\/?lang=en","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3328","description":"
You have now reached Rifugio Angelo Bozzi, at an altitude of 2478 metres.
\nLet\u2019s start by naming the mountains around us starting from the highest, to the south-east, beyond the lake: this is Punta d\u2019Albiolo at 2969 metres. Continuing southwards the wide saddle of Passo dei Contrabbandieri and the subsequent Cima Casaiole are visible. The panorama then widens out into open views of the upper Camonica valley with Corno Baitone in the distance, part of the Adamello massif. Beyond the valley bottom and continuing westwards is the crest of Cime di Pietra Rossa and subsequently the wide ridge of the Graole and Cima Caione peaks. Northwards Punta di Montozzo (2863 metres), the peak of the crest of the same name, slopes down in a north-easterly direction to Forcellina di Montozzo, certainly a destination worth getting to. <\/p>\n
Rifugio Bozzi is owned by the Brescia section of the Italian Alpine Club (CAI) and its current form is the result of a great deal of alteration and enlargement work over the course of its long history. The building’s main nucleus was built in 1910 by the military authorities as a guardhouse for the Regia Guardia di Finanza which watched over the cattle men and smugglers who passed through this area in the summer months, easily crossing Forcellina di Montozzo (to the north east of your current position) and Passo dei Contrabbandieri (to the south). A small plaque in concrete underneath the current portico records the date the building was erected. <\/p>\n
At the beginning of First World War, this little Guardia di Finanza barracks was taken over by the Alpine troops of the Edolo Battalion and made into a command and quartermaster headquarters. In this period the roof (originally flat) was reinforced and protected with sandbags. Over the course of the war the outer walls were built onto with new spaces in dry stone wall and wood. After the war the building was abandoned by the army and donated to the Brescia CAI who opened it as a mountain hut in 1928 after limited renovation work. From 1943 to 1945 it was home to some of the members of a partisan brigade and destroyed in Nazi reprisals before being abandoned for many years. It was only restored and re-opened once again in 1968. In the 1980s and 90s further enlargement and alteration work was done and a terrace has recently been added, together with a winter shelter below. <\/p>\n
Angelo Bozzi was a 23 year old aspiring artillery officer from Brescia who died in an attempt to conquer Torrione d\u2019Albiolo on 29th October 1915. He was awarded a Bronze Medal for Military Bravery on 20th April 1917 on the following grounds: <\/p>\n
He volunteered to take part in the attack on a powerful and challenging enemy position, ran ahead to the front and was mortally wounded. <\/p>\n
His body fell down into the Trentino side at the bottom of Torrione d\u2019Albiolo and was not recovered until the end of the war. In 1921 his bronze medal was converted into a silver medal. To keep his memory alive his sister funded restoration work by the Brescia CAI on the former barracks and named it after the deceased young artilleryman.<\/p>\n"},"de":{"id":2815,"name":"PNS0602 Rifugio Bozzi","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0602-rifugio-bozzi\/?lang=de","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2815","description":"
Sie sind an der H\u00fctte \u201cRifugio Angelo Bozzi\u201d auf 2.478 m H\u00f6he angekommen.
\nBenennen wir zu allererst die umliegenden Berge mit ihren Namen, angefangen vom erhabensten im S\u00fcdosten, jenseits des kleinen Sees, der Punta d\u2019Albiolo mit ihren 2.969 m. Weiter Richtung S\u00fcden erkennen wir den breiten Sattel des Passo dei Contrabbandieri (w\u00f6rtlich Schmugglerpass) und den darauffolgenden Gipfel der Cima Casaiole. Der Blick verliert sich dann im weitl\u00e4ufigen Panorama des oberen Valcamonica mit dem Corno Baitone der Adamello-Gruppe in der Ferne. Auf der anderen Seite des Tals, Richtung Westen, zeichnet sich der Grat der Cime di Pietra Rossa ab sowie der breite Bergr\u00fccken der Graole und der Cima Caione. Im Norden liegt die Punta di Montozzo – mit 2.863 m H\u00f6he der h\u00f6chste Punkt des gleichnamigen Bergkamms – der in Richtung Nordosten zur Forcellina di Montozzo abf\u00e4llt: Auch dieses Ziel ist eine Wanderung wert. <\/p>\n
Die Bozzi-H\u00fctte ist im Besitz der Sektion Brescia des Italienischen Alpenvereins CAI. Ihre heutige Form ist das Ergebnis einer Reihe von Umbau- und Renovierungsarbeiten, die im Laufe ihrer langen Geschichte ausgef\u00fchrt worden sind. Der urspr\u00fcngliche Bau wurde schon 1910 von Pionieren des Heeres als Wachtgeb\u00e4ude f\u00fcr die K\u00f6nigliche Finanzwache gebaut, die mit einem etwa 10 Mann starken Trupp in der Sommerzeit den Transit von Sch\u00e4fern und Schmugglern kontrollierte, die die Forcellina di Montozzo nord\u00f6stlich von Ihrem derzeitigen Standpunkt und den Passo dei Contrabbandieri im S\u00fcden \u00fcberschritten. Eine kleine Gedenktafel unter dem heutigen Laubengang erinnert noch an das Konstruktionsdatum des Geb\u00e4udes. <\/p>\n
Zu Anfang des Ersten Weltkriegs wurde die Kaserne der Finanzwache vom Alpini-Regiment Edolo besetzt und als Kommandostand der Region und Schreibstube verwendet. Zu jener Zeit wurde das urspr\u00fcnglich flache Dach verst\u00e4rkt und mit Sands\u00e4cken gesch\u00fctzt. W\u00e4hrend des Krieges wurden an die Au\u00dfenmauern weitere R\u00e4ume aus Trockenmauern und Holz angebaut. Nach dem Krieg wurde das Geb\u00e4ude von den Soldaten verlassen und der CAI-Sektion Brescia geschenkt, die es nach einigen bescheidenen Umbauma\u00dfnahmen 1928 als Schutzh\u00fctte einweihte. Zwischen 1943 und 1945 waren im Geb\u00e4ude einige Mitglieder einer Partisanenbrigade untergebracht. Nachdem die H\u00fctte in einer Vergeltungsaktion der Nazi-Faschisten zerst\u00f6rt wurde, blieb sie lange Jahre verlassen. Erst 1968 wurde der Bau restauriert und wieder eingeweiht. Im Laufe der 80er und 90er Jahre des 20. Jahrhunderts wurden weitere Aus- und Umbauarbeiten durchgef\u00fchrt; erst vor kurzem wurde auch eine Terrasse mit darunterliegendem Winterbiwak hinzugef\u00fcgt. <\/p>\n
Angelo Bozzi war ein 23-j\u00e4hriger Offiziersanw\u00e4rter der Artillerie aus Brescia, der am 29. Oktober 1915 beim Versuch, den Torrione d\u2019Albiolo zu erobern, ums Leben kam. F\u00fcr seine mutige Aktion wurde er am 20. April 1917 mit der Tapferkeitsmedaille aus Bronze mit folgender Begr\u00fcndung ausgezeichnet: <\/p>\n
Er hatte sich freiwillig gemeldet, um an einem Angriff auf eine schwierige vorgeschobene Feindesstellung teilzunehmen, und er st\u00fcrzte sich unter den Ersten vorw\u00e4rts, wobei er t\u00f6dlich getroffen auf die Erde sank. <\/p>\n
Sein K\u00f6rper war auf die Trentiner Seite zu Fu\u00df des Torrione d\u2019Albiolo gest\u00fcrzt und wurde erst am Ende des Krieges geborgen; 1921 wurde seine Bronzemedaille in eine Silbermedaille umgewandelt. Um die Erinnerung an ihren Bruder Angelo wachzuhalten, unterst\u00fctzte seine Schwester die Restaurierungsarbeiten der ehemaligen Kaserne finanziell, und der CAI von Brescia gab daraufhin der H\u00fctte den Namen des verstorbenen, jungen Artilleriesoldaten.<\/p>\n"}},"web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/poi\/pns0602-rifugio-bozzi\/","addr:street":"","addr:housenumber":"","addr:postcode":"","addr:city":"","contact:phone":"","contact:email":"","opening_hours":"","capacity":"","ele":2478,"sequence":3},"geometry":{"type":"Point","coordinates":[10.569533225135,46.3029900935688]}},{"type":"Feature","properties":{"id":2616,"name":"PNS0603 Oltre il \u201cmuseo\u201d, verso il villaggio e le postazioni d\u2019artiglieria sopra il Rifugio Bozzi","description":"
Ci addentriamo ora nei resti del villaggio militare di Conca di Montozzo: potrebbe comparire una simpatica marmotta, ma facciamo attenzione anche a qualche vipera. Gi\u00e0 alcuni mesi prima dello scoppio della Grande Guerra, il battaglione alpini Edolo presidiava questa zona con le compagnie 50a e 52a a cui si aggiunse, il 21 luglio 1915, la 245a compagnia del battaglione alpini Val d\u2019Intelvi, costituendo in tal modo il \u201cdistaccamento Montozzo\u201d. I soldati e gli animali erano inizialmente alloggiati in tende realizzate su terrazzamenti scavati nel pendio della conca. Fu presto intrapresa la costruzione di strutture in muratura per il ricovero delle truppe e dei muli e realizzati magazzini e depositi di armi e munizioni. Per velocizzare la costruzione di questi ricoveri furono anche montate alcune baracche prefabbricate modello Damioli, di cui oggi possiamo vedere l\u2019unico esemplare superstite al Museo della Guerra Bianca in Adamello a Tem\u00f9. <\/p>\n
Contemporaneamente vennero realizzate le opere di difesa della prima linea su tutte le creste circostanti, dall\u2019Ercavallo alla Cima Casaiole, in special modo presso la Forcellina di Montozzo, punto naturalmente pi\u00f9 debole della catena montuosa in quanto facilmente accessibile. <\/p>\n
Per garantire il costante afflusso di rifornimenti in questo tratto di fronte, fu ampliata la vecchia mulattiera che da Case di Viso saliva in Conca Montozzo, trasformandola in strada camionabile che, con poche modifiche, \u00e8 usata ancora oggi. Inoltre il distaccamento a Montozzo era rifornito da una teleferica che saliva da Case di Viso. Dai depositi di questo insediamento altre 4 teleferiche rifornivano le posizioni di prima linea, raggiungendo la selletta della cresta di Montozzo, la Forcellina di Montozzo, la selletta sotto Punta di Albiolo e il Passo dei Contrabbandieri. Di queste teleferiche restano evidenti i basamenti e i mucchi di sassi caricati a monte e usati come contrappeso per far salire i vagoni dei rifornimenti.<\/p>\n
Seguendo le tracce che collegano tra loro i resti dei baraccamenti, vale la pena di salire sulla sommit\u00e0 del dosso roccioso che ci sovrasta. Su tale dosso furono realizzate alcune piazzole a cielo scoperto per l\u2019artiglieria che risultarono parzialmente visibili dalle linee austriache, per cui fu realizzato un complesso sotterraneo piuttosto particolare e che oggi \u00e8 l\u2019unico facilmente visitabile per tutta la zona del fronte dell\u2019Adamello.
\nPartendo da poco sotto il bordo del dosso, un camminamento coperto porta a tre postazioni d\u2019artiglieria con altrettante riservette per munizioni. Il camminamento e le riservette sono completamente ricoperti da travi di larice che, a loro volta, sostengono uno strato di quasi un metro di grossi sassi e terra che fungeva da blindatura. Le tre piazzole per i pezzi non erano blindate, ma furono dotate di grosse ante in legno che venivano aperte poco prima dell\u2019impiego dei pezzi. In queste piazzole erano installati mortai in acciaio da 149 millimetri, caratteristici per il loro tiro molto arcuato e adatto alla guerra in montagna.<\/p>\n
Una volta visitate le postazioni d\u2019artiglieria, procedendo verso Est si pu\u00f2 scendere al rifugio percorrendo la trincea difensiva, che collega il pianoro erboso con lo sperone roccioso a Sud Est del Rifugio (allora baracca comando). Lo scavo, profondo pi\u00f9 di due metri, \u00e8 arginato con muri a secco e segue il profilo del dosso. Lungo tutto il lato rivolto verso la Forcellina di Montozzo \u00e8 visibile un gradino di circa 50 cm di altezza: questo serviva per permettere ai difensori di affacciarsi sul bordo della trincea per sparare, mentre altri militari potevano transitare nel camminamento restando protetti dal tiro avversario. Al fine di contenere il pi\u00f9 possibile gli effetti di un\u2019eventuale esplosione all\u2019interno della trincea, furono realizzati, sempre con muratura a secco, degli speroni rompitratta di quasi due metri di spessore a una distanza di circa dieci metri l\u2019uno dall\u2019altro.
\nPer tutta la durata della guerra questa zona fu un formicolio di uomini che lavoravano per la costruzione di trincee, gallerie, strade, sentieri di arroccamento sulle creste, postazioni d\u2019artiglieria. Anche dai tipi di cannoni piazzati in valle di Viso e presso la malga Forgnuncolo si pu\u00f2 dedurre l\u2019importanza che aveva questo tratto di fronte.<\/p>\n
A partire dagli anni \u201890 del secolo scorso, i resti dei ricoveri del distaccamento a Montozzo sono stati oggetto di numerosi interventi di ripristino, non sempre pienamente condivisibili, ma \u00e8 innegabile l\u2019emozione che si prova nel percorrere queste testimonianze della storia di oltre 100 anni fa.<\/p>\n","modified":"2021-07-06T09:01:44","color":"","icon":"","noDetails":false,"noInteraction":false,"zindex":"","audio":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-content\/uploads\/2021\/07\/PNS_IT06_0603.mp3","taxonomy":{"webmapp_category":[11]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"hearing":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"vision":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"cognitive":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"food":{"check":false,"description":""}},"reachability":{"by_bike":{"check":false,"description":""},"on_foot":{"check":false,"description":""},"by_car":{"check":false,"description":""},"by_public_transportation":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2616","wp_edit":"http:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-admin\/post.php?post=2616&action=edit","translations":{"en":{"id":3329,"name":"PNS0603 Oltre il \u201cmuseo\u201d, verso il villaggio e le postazioni d\u2019artiglieria sopra il Rifugio Bozzi","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0603-oltre-il-museo-verso-il-villaggio-e-le-postazioni-dartiglieria-sopra-il-rifugio-bozzi\/?lang=en","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3329","description":"
You are now making your way into what remains of the Conca Montozzo army village. You might come across a fun marmot or two but be careful of vipers. Even a few months before the outbreak of the Great War, the Edolo Alpini battalion guarded this area with its 50th and 52nd companies supplemented on 21st July 1915 with the 245th company of the Alpini Val d\u2019Intelvi battalion, thus constituting the Montozzi detachment. The soldiers and animals were initially put up in tents built on terraces dug out of the slopes of the basin. Stone buildings were soon built for the troops and the mules as well as warehouses for weapons and ammunition. To speed up the building of these shelters certain Damioli model prefabricated sheds were also mounted of which a single surviving example is on show at the Museo della Guerra Bianca in Adamello in Tem\u00f9. <\/p>\n
At the same time defensive work was done on the front line along all the ridges around it from Ercavallo to Cima Casaiole and especially at Forcellina di Montozzo, a naturally weak point in the mountain massif as it was easy to get to. <\/p>\n
To ensure a constant flow of supplies to this section of the front, an old mule track which climbed up from case di Viso to Conca Montozzo was enlarged and transformed into a truck access road which is still in use today with just a few changes. The Montozzo detachment was also supplied by a teleferic whose lower station was in Case di Viso. From the warehouses of this position a further four teleferics supplied the front line positions reaching Montozzo crest col, Forcellina di Montozzo, the col below Punta di Albiolo and Passo dei Contrabbandieri. The foundations and heaps of stones loaded onto it at the top as a counterweight to the supply carriages are still visible.<\/p>\n
Following the traces which link together the remains of the huts, it is worth climbing up to the peak of the rocky rise above it. A number of open air artillery positions were set up on this rise which were partially visible from the Austrian lines and thus an underground complex was built in a very unusual way which is the only one of its kind still easy to visit along the Adamello front. <\/p>\n
Starting a little below the edge of the rise, a covered walkway led to three artillery positions with the same number of ammunition deposits. The walkways and deposits were completely covered over with larch beams which in turn supported an almost one metre thick layer of large stones and earth to protect it from fire. The three gun positions were not covered over but equipped with large wooden shutters which, normally closed and camouflaged, were opened shortly before use. 149 mm steel mortars were installed in these positions whose line of fire was extremely arched and thus well suited to mountain warfare.<\/p>\n
Once you have visited these gun positions, continue eastwards downhill to the refuge along the defensive trench which linked the grassy plain with the rocky spur to the south east of the refuge (then a command hut). Dug two metres in, it was shored up with dry stone walls and follows the line of the rise. Along the side facing Forcellina di Montozzo a step around 50 cm in height is visible. The purpose of this was to enable defenders to look out over the edge of the trench to fire while others could pass through the trench safe from enemy fire. In order to contain the effects of a potential explosion in the trench as much as possible, crossbar spurs nearly two metres thick, once again in dry stone wall, were put in around ten metres apart. <\/p>\n
For the entire duration of the war this area was a veritable ants\u2019 nest of men working on the building of trenches, tunnels, roads, high position walkways on the ridges and artillery positions. The types of guns kept in Valle di Viso and near Malga Forgnuncolo are a sign of the importance of this section of front.<\/p>\n
Beginning in the 1990s the remains of the Montozzo detachment shelters have been subject to a great deal of restoration work, some of which are to some extent controversial but the thrill to be had in exploring these traces of a history which took place over 100 years ago is undeniable.<\/p>\n"},"de":{"id":2816,"name":"PNS0603 Oltre il \u201cmuseo\u201d, verso il villaggio e le postazioni d\u2019artiglieria sopra il Rifugio Bozzi","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0603-oltre-il-museo-verso-il-villaggio-e-le-postazioni-dartiglieria-sopra-il-rifugio-bozzi\/?lang=de","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2816","description":"
Wir begeben uns nun in die Ruinen der Milit\u00e4rstation von Conca Montozzo: Es k\u00f6nnte sich hier durchaus ein sympathisches Murmeltier zeigen, aber Sie sollten sich vor allem vor den Vipern in Acht nehmen. Schon einige Monate vor Ausbruch des Ersten Weltkriegs kontrollierte das Alpini-Regiment Edolo dieses Gebiet mit der 50. und 52. Kompanie. Zu diesen gesellte sich dann am 21. Juli 1915 die 245. Kompanie des Alpini-Regiments Val d\u2019Intelvi, um so das Montozzo-Regiment zu bilden. Soldaten und Tiere waren anfangs in Zelteuntergebracht, die, auf in den Hang der Hochebene gegrabene Terrassen, aufgestellt waren. Bald darauf wurde mit dem Bau von Geb\u00e4uden aus Stein begonnen, die als Unterkunft der Truppen und Maultiere dienten, und es wurden Lager sowie Waffen- und Munitionsdepots errichtet. Um den Bau der Unterk\u00fcnfte zu beschleunigen, wurden auch einige vorgefertigte Baracken des Modells \u201cDamioli\u201d aufgestellt, von denen wir heute das einzige \u00fcbriggebliebene Exemplar im \u201eMuseo della Guerra Bianca in Adamello\u201c bewundern k\u00f6nnen. <\/p>\n
Zeitgleich wurden die Verteidigungsanlagen der vordersten Linie auf den umliegenden Bergk\u00e4mmen errichtet, angefangen vom Ercavallo bis zur Cima Casaiole, und vor allem im Bereich der Forcellina di Montozzo, die aufgrund ihres einfachen Zugangs den schw\u00e4chsten Punkt der Gebirgskette darstellte. <\/p>\n
Um einen ununterbrochenen Nachschub auf diesem Frontabschnitt zu gew\u00e4hrleisten, wurde der ehemalige Saumpfad ausgebaut, der vom Dorf Case di Viso zur Conca Montozzo hinauff\u00fchrte; er wurde zu einer mit Lastw\u00e4gen befahrbaren Stra\u00dfe umgebaut, die mit nur wenigen \u00c4nderungen noch heute benutzt wird. Dar\u00fcber hinaus wurde das Montozzo-Regiment \u00fcber eine Transportseilbahn von Case di Viso herauf versorgt. Zur Versorgung der Stellungen an der Front gingen von den Depots dieser Milit\u00e4rstation 4 weitere Seilbahnen hinauf zum kleinen Sattel des Montozzo-Bergkamms, zur Forcellina di Montozzo, zum kleinen Sattel unterhalb des Gipfels der Punta di Albiolo und zum Passo dei Contrabbandieri. Von diesen Materialseilbahnen sind noch die Fundamente sichtbar sowie die Steinhaufen: diese Steine wurden an der Bergstation als Gegengewicht geladen, um die mit den Vorr\u00e4ten gef\u00fcllten Loren nach oben zu bef\u00f6rdern.<\/p>\n
Folgen wir den Spuren, die die \u00dcberreste der Baracken miteinander verbinden. Es zahlt sich sicher aus, auf den h\u00f6chsten Punkt des \u00fcber uns erscheinenden Felsr\u00fcckens zu steigen. Auf diesem Felsr\u00fccken wurden einige offene Standpl\u00e4tze f\u00fcr die Artillerie geschaffen, die aber von den \u00f6sterreichischen Linien teilweise zu sehen waren. Aus diesem Grund wurde im Anschluss eine eher eigenartige, unterirdische Konstruktion errichtet, die heute die einzige an der ganzen Adamello-Front ist, die ohne Weiteres besichtigt werden kann.
\nNur wenig unterhalb der Kante dieser Erhebung f\u00fchrt ein bedeckter Laufgraben zu drei Artilleriestellungen mit genauso vielen kleinen Munitionsdepots. Der Laufgraben und die Munitionsdepots sind komplett mit Balken aus L\u00e4rchenholz bedeckt, die wiederum eine fast 1 Meter dicke Panzerung aus gro\u00dfen Steinen und Erde tragen. Die drei Gesch\u00fctzst\u00e4nde hingegen waren nicht mit einer Panzerung gesch\u00fctzt; sie verf\u00fcgten aber \u00fcber dicke Holzt\u00fcren, die \u2013 im Normalfall geschlossen und getarnt \u2013 erst kurz vor dem Einsatz der Gesch\u00fctze ge\u00f6ffnet wurden. Auf diesen Gesch\u00fctzst\u00e4nden waren 149-Millimeter-Stahlm\u00f6rser aufgestellt, deren Geschosse f\u00fcr ihre stark gekr\u00fcmmte Flugbahn bekannt waren und die deshalb besonders f\u00fcr den Krieg im Gebirge geeignet waren.<\/p>\n
Nach dem Besuch der Artilleriestellungen kann man in Richtung Osten zur\u00fcck zur H\u00fctte und damaligen Kommandobaracke gelangen, in dem man dem Verteidigungsgraben folgt, der die grasige Hochebene mit dem Felssporn s\u00fcd\u00f6stlich der H\u00fctte verbindet. Dieser Graben, mehr als zwei Meter tief und mit Trockenmauern gest\u00fctzt, folgte dem Profil der Erhebung. Auf der Seite zur Forcellina di Montozzo hin verl\u00e4uft auf der Innenseite des Grabens eine ca. 50 Zentimeter hohe Stufe, von der aus die Verteidiger zum Schie\u00dfen \u00fcber den Grabenrand blicken konnten, w\u00e4hrenddessen andere Soldaten im Graben entlanggehen konnten, ohne der feindlichen Geschosse ausgesetzt zu sein. Um die Konsequenzen einer eventuellen Explosion im Innern des Grabens so weit als m\u00f6glich einzud\u00e4mmen, wurden im Abstand von etwa 10 Metern fast 2 Meter dicke Unterbrechungsw\u00e4lle aus Trockenmauern errichtet. W\u00e4hrend der gesamten Dauer des Krieges wimmelte es auf diesem Gebiet nur so von M\u00e4nnern, die mit dem Bau von Sch\u00fctzengr\u00e4ben, Stollen, Stra\u00dfen, rochadeartigen Gratwegen und Artilleriestellungen besch\u00e4ftigt waren. Auch anhand der Gesch\u00fctzmodelle, die im Val di Viso und auf der Malga Forgnuncolo aufgestellt waren, kann man die Bedeutung dieses Frontabschnitts ermessen.<\/p>\n
Seit den 90er Jahren des vergangenen Jahrhunderts wurden die \u00dcberreste dieser Garnison des Montozzo-Regiments St\u00fcck um St\u00fcck wieder hergerichtet; das Ergebnis ist nicht immer v\u00f6llig gelungen, aber man kann die Emotionen nicht leugnen, die den Wanderer beim Besuch dieser geschichtstr\u00e4chtigen Zeugnisse aus einer Zeit vor \u00fcber 100 Jahren \u00fcberkommen.<\/p>\n"}},"web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/poi\/pns0603-oltre-il-museo-verso-il-villaggio-e-le-postazioni-dartiglieria-sopra-il-rifugio-bozzi\/","addr:street":"","addr:housenumber":"","addr:postcode":"","addr:city":"","contact:phone":"","contact:email":"","opening_hours":"","capacity":"","ele":2475,"sequence":4},"geometry":{"type":"Point","coordinates":[10.5685485614715,46.3035578284853]}},{"type":"Feature","properties":{"id":2618,"name":"PNS0604 Sulla strada che va alla Forcellina, sul bivio per la \u201ccasa a Croce\u201d","description":"
Ti stai avvicinando ad alcuni interessanti manufatti difensivi della Grande Guerra: ti consigliamo di prendere la traccia che volge a Est per visitarli in pochi minuti.
\nNel corso della Grande Guerra la Conca di Montozzo continu\u00f2 ad essere un cantiere in piena regola: molti sentieri furono trasformati in mulattiere, furono scavate nella roccia caverne, moltiplicate le linee di difesa ed edificati nuovi ricoveri come in questo caso. Ci troviamo infatti nei pressi di quattro postazioni realizzate per ospitare altrettante bombarde da 240 millimetri. Le bombarde erano armi relativamente semplici, atte a lanciare proietti contenenti grandi quantit\u00e0 di esplosivo, secondo una traiettoria molto curva, e questo permetteva di superare alti ostacoli e colpire le difese avversarie dall\u2019alto. Sul dosso sovrastante le postazioni da bombarda possiamo osservare i resti di un fabbricato dalla curiosa pianta cruciforme. Esso era destinato al ricovero dei militari a presidio e difesa della strada che scende dalla sovrastante Forcellina di Montozzo. Sull\u2019opposta altura a Nord Ovest era presente un altro fabbricato, di cui oggi non restano che poche pietre allineate, anch\u2019esso destinato a difesa della strada. <\/p>\n
Cos\u00ec Massimo Bontempelli, corrispondente di guerra per conto del giornale romano \u201cIl Messaggero\u201d, descriveva un duello d\u2019artiglieria il 18 agosto 1915:<\/p>\n
\u201cUn inferno di fumo, di scoppi, di rombi; nugoli spessi spaccati da lame di fiamma e squarciati di grida; lacerti di terra ferita che balzano al cielo e si mescolano alle urla degli uomini; e soprattutto granate che esplodono; granate senza fine, che piovono e scoppiano un po’ dappertutto, sul suolo, a mezz’aria, nel cielo: e cielo e terra ingombri di spasimi, di fragore infernale che assorda ed accieca e sbigottisce i paesi e la campagna per molte e molte miglia all’intorno…\u201d<\/p>\n","modified":"2021-07-06T09:01:43","color":"","icon":"","noDetails":false,"noInteraction":false,"zindex":"","audio":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-content\/uploads\/2021\/07\/PNS_IT06_0604.mp3","taxonomy":{"webmapp_category":[11]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"hearing":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"vision":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"cognitive":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"food":{"check":false,"description":""}},"reachability":{"by_bike":{"check":false,"description":""},"on_foot":{"check":false,"description":""},"by_car":{"check":false,"description":""},"by_public_transportation":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2618","wp_edit":"http:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-admin\/post.php?post=2618&action=edit","translations":{"en":{"id":3330,"name":"PNS0604 Sulla strada che va alla Forcellina, sul bivio per la \u201ccasa a Croce\u201d","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0604-sulla-strada-che-va-alla-forcellina-sul-bivio-per-la-casa-a-croce\/?lang=en","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3330","description":"
You are getting close to certain interesting defensive artefacts dating to the Great War: you are advised to take the track to the east to visit it briefly. <\/p>\n
During the Great War Conca Montozzo continued to be a building site to all intents and purposes. Many footpaths were made into mule tracks, caves were carved out of the rock to protect guns and soldiers, defensive lines proliferated and new shelters like this were built. We are in the proximity of four positions built to contain four 240 mm cannons. These cannons were relatively straightforward guns designed to project shells containing great quantities of explosives along a curved trajectory which allowed them to overcome obstacles and hit the enemy\u2019s defences from above. These positions were made by placing stones meticulously along the embankment to shore it up. On the rise above these positions the remains of a curious cross shaped building are visible. It was used as accommodation for the soldiers responsible for defending the road which descends from Forcellina di Montozzo above it. On the opposite rise to the north-east there was a further building of which only a few lined up stones remain. It, too, was designed to defend the road. <\/p>\n
This is how Massimo Bontempelli, war correspondent for the Roman newspaper Il Messaggero, described an artillery duel on 18th August 1915:<\/p>\n
A hell of smoke, explosions, blasts; clouds frequently broken by blades of flame and rent by cries; strips of wounded earth leaping up to the skies and mixing with men\u2019s cries; and above all grenades exploding; endless grenades raining in and exploding a little everywhere, on the ground, in the air, in the skies. And sky and earth heaped with spasms, infernal noise which deafens and blinds and stuns towns and countryside for many, many miles around.<\/p>\n"},"de":{"id":2817,"name":"PNS0604 Sulla strada che va alla Forcellina, sul bivio per la \u201ccasa a Croce\u201d","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0604-sulla-strada-che-va-alla-forcellina-sul-bivio-per-la-casa-a-croce\/?lang=de","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2817","description":"
Sie n\u00e4hern sich einigen interessanten Verteidigungsanlagen des Ersten Weltkriegs: F\u00fcr einen Besuch, der nicht mehr als einige Minuten dauert, empfehlen wir Ihnen, dem Weg zu folgen, der nach Osten f\u00fchrt.
\nIm Verlauf des Ersten Weltkriegs blieb die Conca Montozzo eine regelrechte Baustelle: viele Pfade wurden in Wege f\u00fcr Maultiere ausgebaut, in den Fels wurden Kavernen geschlagen um Artillerie und Soldaten zu sch\u00fctzen, neue Verteidigungslinien und neue Unterk\u00fcnfte wurden geschaffen. Wir befinden uns ganz in der N\u00e4he von vier Stellungen, in denen genauso viele 24-Zentimeter-Bombarden-Gesch\u00fctze aufgestellt waren. Diese Granatwerfer waren relativ einfache Waffen zum Abschuss von Geschossen, die eine gro\u00dfe Menge an Sprengstoff enthielten; die Flugbahn war sehr gekr\u00fcmmt, weswegen auch hohe Hindernisse \u00fcberwunden und die feindliche Abwehr von oben getroffen werden konnte. Diese Stellungen wurden realisiert, indem die Steine mit \u00e4u\u00dferster Pr\u00e4zision aufeinandergesetzt wurden, um die dar\u00fcberliegende B\u00f6schung zu tragen. Auf der Erhebung \u00fcber diesen Bombarden-Stellungen sehen wir die Reste eines Geb\u00e4udes, das einen kreuzf\u00f6rmigen Grundriss aufweist. Dieser Bau diente zur Unterbringung der Soldaten, die den Weg \u2013 der von der Forcellina di Montozzo herunterf\u00fchrt – kontrollierten und verteidigten. Auf der gegen\u00fcberliegenden Anh\u00f6he im Nordwesten stand ein weiteres Geb\u00e4ude, von dem heute nur noch wenige aneinandergereihte Steine \u00fcbrig sind; auch dieses war zur Verteidigung der Stra\u00dfe bestimmt. <\/p>\n
Massimo Bontempelli, Kriegskorrespondent f\u00fcr die r\u00f6mische Tageszeitung Il Messaggero, beschrieb am 18. August 1915 ein Artillerieduell:<\/p>\n
Eine H\u00f6lle aus Rauch, Sch\u00fcssen und Gesch\u00fctzdonner; dichte Wolken, von Flammen und Schreien zerrissen; Brocken verletzter Erde, die in den Himmel geschleudert werden und sich mit den Schreien der M\u00e4nner vermengen; und vor allem explodierende Granaten, Granaten ohne Ende, die \u00fcberall herunterregnen und explodieren: auf dem Boden, in der Luft, im Himmel: Himmel und Erde sind \u00fcbervoll mit Qual, mit einem h\u00f6llischen Get\u00f6se, die die umliegenden D\u00f6rfer und das Land in einem Umkreis von vielen vielen Meilen taub und blind machen und mit Grauen f\u00fcllen…<\/p>\n"}},"web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/poi\/pns0604-sulla-strada-che-va-alla-forcellina-sul-bivio-per-la-casa-a-croce\/","addr:street":"","addr:housenumber":"","addr:postcode":"","addr:city":"","contact:phone":"","contact:email":"","opening_hours":"","capacity":"","ele":2556,"sequence":5},"geometry":{"type":"Point","coordinates":[10.5736750005106,46.3049036302362]}},{"type":"Feature","properties":{"id":2620,"name":"PNS0605 Forcellina di Montozzo","description":"
Siamo giunti alla Forcellina di Montozzo, a 2613 metri di altezza. Il paesaggio si apre a Nord Est sulla Val Montozzo e sull\u2019alta Valle di Pejo. A Nord, al termine della cresta che prosegue da Punta Montozzo, si staglia la Punta di Ercavallo, con i suoi 3068 metri di quota. Durante la Grande Guerra era presidiata dagli italiani; a seguire si nota la frastagliata cresta dei Denti di Ercavallo che erano in mani austriache. <\/p>\n
Oltre i Denti la bassa dorsale delle Cocchi\u00f2le quindi, in lontananza, la cresta che scende dal S. Matteo e giunge fino al Vioz. A chiusura della Val Montozzo il Monte Comici\u00f2lo sovrastato dal pi\u00f9 possente Redival, da cui si diparte la cresta rocciosa che porta al Torrione d\u2019Albiolo. <\/p>\n
Il valico in cui ci troviamo fu utilizzato fin dai tempi antichi per il passaggio alternativo al Passo Tonale: prova ne sono anche recenti ritrovamenti in questa zona di pietre con incisioni molto antiche e frammenti di vasellame di epoca romana. I resti di una trincea, matasse di filo spinato e una lapide che ricorda le vittime di un\u2019accidentale esplosione di un grosso proietto d\u2019artiglieria portano inevitabilmente il pensiero alla Prima Guerra Mondiale: mentre ammiriamo il panorama, ricordiamo i principali fatti d\u2019arme che si sono svolti in questa zona.<\/p>\n
Nei primi giorni di guerra il sottotenente degli alpini Gennaro Sora e 10 uomini della 50a compagnia del Battaglione Edolo salirono sulla Punta d\u2019Albiolo e la occuparono, lasciando un posto di vedetta. Il 7 giugno 1915 arriv\u00f2 in conca Montozzo un folto gruppo di volontari trentini tra i quali Cesare Battisti, Guido Larcher, Ezio Mosna ed Ezio Bonfioli. <\/p>\n
8 agosto 1915: conquista italiana da parte di due plotoni della 52a dell\u2019Edolo delle posizioni dei Denti di Ercavallo. Il 21 agosto 1915 azione italiana, comandata dal capitano Negri Cesi, alle posizioni del Torrione d\u2019Albiolo. L\u2019azione degli alpini fu velocissima e port\u00f2 alla rapida conquista del Torrione. A questa azione partecip\u00f2 anche Battisti con il compito di portaordini e Sora merit\u00f2 una medaglia d\u2019argento. Il 25 agosto si svolse un\u2019offensiva italiana su tutto il fronte del Tonale e i reparti del Distaccamento Montozzo ebbero l\u2019ordine di conquistare la quota 2696 del monte Tonale Orientale.<\/p>\n
L\u2019azione, guidata dal tenente Attilio Calvi, ebbe inizio all\u2019alba ma la prontissima reazione austriaca contrast\u00f2 l\u2019impeto dell\u2019assalto e solo con il favore della notte i reparti impegnati nell\u2019attacco riuscirono a disimpegnarsi dal tiro austriaco senza essere visti. Ma il Torrione d\u2019Albiolo in mano italiana rappresentava una spina nel fianco nello schieramento austriaco: per questo motivo gli austriaci organizzarono una violenta azione per la sua riconquista. Numerose bocche da fuoco, tra le quali un obice da 305 millimetri, furono schierate contro la posizione italiana, e verso le ore 12,30 del 23 settembre 1915 inizi\u00f2 il fuoco di distruzione. Teneva la posizione la 52a compagnia dell\u2019Edolo, ma gli uomini di presidio sul Torrione furono letteralmente spazzati via dagli scoppi dei proietti da 305; gli austroungarici rioccuparono il Torrione con l\u2019ordine di difenderlo fino all\u2019ultimo uomo.<\/p>\n
Altre azioni da parte italiana furono tentate il 14, il 16, il 18 ottobre, ma senza successo; Raccogliendo una sfida lanciata per caso, gli ufficiali dell\u2019artiglieria di Conca di Montozzo studiarono un piano per la riconquista del Torrione d\u2019Albiolo e il 29 ottobre 1915, dopo un violento bombardamento, un plotone di artiglieri comandati dall\u2019aspirante ufficiale Bozzi attacc\u00f2 il Torrione. Ma ancora una volta gli austriaci riuscirono a fermarli uccidendo per primo il giovane cadetto. Per tutto il 1916 e il 1917 il fronte del Montozzo rimase piuttosto stabile e vi si svolsero solo azioni dimostrative contro le posizioni austriache.<\/p>\n
Nel 1918 furono ripetute alcune azioni offensive italiane verso le varie quote dei Denti di Ercavallo, che portarono alla loro conquista e al successivo abbandono per l\u2019inutilit\u00e0 del possesso. <\/p>\n
Il 13 agosto 1918 gli italiani tentarono un ultimo assalto al Torrione d\u2019Albiolo ma ancora una volta, gli austriaci lo respinsero e l\u2019idea della conquista di quello sperone di roccia fu definitivamente abbandonata.<\/p>\n
Ad oltre un secolo di distanza, nel silenzio e nella maestosit\u00e0 di queste montagne, dove oggi noi possiamo muoverci liberamente e ammirare le bellezze che la natura ci offre, abbiamo voluto evocare i fatti e i luoghi della guerra che qui si \u00e8 combattuta con cura e attenzione ai dettagli, ma anche con la consapevolezza che molte di queste azioni furono tanto inefficaci quanto inutili da un punto di vista strategico, e portarono ad un enorme dispendio di vite umane.<\/p>\n
Questa consapevolezza era gi\u00e0 ben presente in chi visse l\u2019esperienza di guerra. Racconta l\u2019alpino Pietro Bera:<\/p>\n
\u201cSoldati \u2013 esclama, mostrando l’oggetto che aveva raccattato \u2013 questo \u00e8 un bossolo che costa alla patria sei centesimi. Nessun bossolo deve essere sprecato: sarebbe un delitto contro la nazione. Poi, con aria magnanima: \u201cOgni 100 bossoli raccolti, la truppa potr\u00e0 ottenere un litro di vino. Il comando di battaglione segnaler\u00e0 al reggimento quanti bossoli sono stati recuperati\u201d.
\nCapite che roba? Davanti noi avevamo la neve ancora rossa di sangue, ma per tutti i morti e i feriti il signor generale non aveva trovato una sola parola, un’espressione di dolore. Solo per i sei centesimi dei bossoli si era commosso!<\/p>\n
Con lo stesso tono di condanna e di ripudio della guerra vogliamo ricordare tutti coloro che qui furono costretti a combattersi.<\/p>\n","modified":"2021-07-06T09:01:43","color":"","icon":"","noDetails":false,"noInteraction":false,"zindex":"","audio":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-content\/uploads\/2021\/07\/PNS_IT06_0605.mp3","taxonomy":{"webmapp_category":[11]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"hearing":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"vision":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"cognitive":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"food":{"check":false,"description":""}},"reachability":{"by_bike":{"check":false,"description":""},"on_foot":{"check":false,"description":""},"by_car":{"check":false,"description":""},"by_public_transportation":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2620","wp_edit":"http:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-admin\/post.php?post=2620&action=edit","translations":{"en":{"id":3331,"name":"PNS0605 Forcellina di Montozzo","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0605-forcellina-di-montozzo\/?lang=en","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3331","description":"
We have reached Forcellina di Montozzo, at an altitude of 2613 metres. The landscape opens up to the north-east over the Montozzo valley and the upper Pejo valley. To the north, at the end of the ridge which continues from Punta Montozzo, Punta di Ercavallo stands out with its 3068 metres. During the Great War it was guarded by the Italians and next to it the battlemented ridge of Denti di Ercavallo is visible, which was in Austrian hands. Beyond the Denti is the low Cocchiole ridge and then, further off, the ridge which descends from S. Matteo to Vioz. At the end of Val Montozzo (to the east) Monte Comiciolo is dominated by the more imposing Mt. Redival (2973 metres), from which the rocky crest which leads to Torrione d\u2019Albiolo begins. The pass you are standing on was used from antiquity as an alternative to Tonale Pass and proof of this is the recent finds in this area of stones with extremely old carvings and fragments of Roman era pottery. The remains of a trench, heaps of barbed wire and a plaque commemorating the victims of the accidental explosion of a large artillery shell inevitably bring to mind First World War. While we enjoy the view we will remember the main wartime events in this area. <\/p>\n
In the early days of the war Sub-lieutenant Gennaro Sora and 10 men from the 50th company of Edolo Battalion climbed up to Punta Albiolo and occupied it, leaving a look out post. On 7th June 1915 a large group of Trentino volunteers arrived in the Montozzo basin including Cesare Battisti, Guido Larcher, Ezio Mosna, Ezio Bonfioli. <\/p>\n
8th August 1915: Italian conquest by two platoons of the 52nd Edolo company from the Denti di Ercavallo positions. On 21st August 1915 an Italian attack on the Torrione d\u2019Albiolo positions commanded by Captain Negri Cesi. After a fierce bombardment with 76 mm field guns positioned at Passo dei Contrabbandieri and 149 millimetres mortars from Conca Montozzo, the action of the Alpini was ultra-rapid and led to the swift capture of the Torrione. Battisti also took part in this action as messenger and Sora won a silver medal. On 25th August an Italian offensive was launched across the whole Tonale front and the divisions of the Montozzo detachment were ordered to conquer an altitude of 2696 at Mt. Tonale Orientale.
\nLed by Lieutenant Attilio Calvi, the action began at dawn but a skilled Austrian defence blocked the attack and it was only with the advantage of night that the divisions involved in the attack managed to avoid being seen by the Austrian defenders. But an Italian held Torrione d\u2019Albiolo remained a thorn in the Austrian side and for this reason the Austrians launched a violent attack to recapture it. A great many guns, including a 305 millimetres howitzer, were fielded against the Italian position and destructive fire began at around 12.30 on 23rd September 1915. The 52nd Edolo company held the position but the men of the Torrione guard were literally swept away by the explosions of the 305 millimetres shells and the Austrians retook the Torrione with orders to defend it to the last man. <\/p>\n
Other Italian actions attempted on 14th, 16th and 18th October were unsuccessful. Taking up a challenge which began by chance, the officials of the Conca Montozzo artillery prepared a plan to reconquer Torrione d\u2019Albiolo and on 29th October 1915, after violent shelling, a platoon of artillerymen commanded by aspiring officer Bozzi attacked the Torrione. Once again the Austrians managed to block the attack, killing the young cadet first. Throughout 1916 and 1917 the Montozzo front remained extremely stable and the only action against Austrian positions was symbolic.<\/p>\n
In 1918 a number of Italian attacks against the various Denti di Ercavallo altitudes led to the capture of the positions and later their abandonment when they were no longer useful. On 13th August 1918 the Italians attempted a last attack on Torrione d\u2019Albiolo but once again the Austrians resisted and the idea of recapturing the position was definitively abandoned.<\/p>\n
More than a century later, in the silence and majesty of these mountains, which we can move freely around, admiring the beauties of nature, our aim has been to describe the facts and places of the war fought here with careful attention to detail but also in the knowledge that much of this action was as ineffective as it was futile, strategically speaking, and caused huge loss of human life.<\/p>\n
This consciousness also comes across from those who experienced the war. As Alpino Pietro Bera remembers:<\/p>\n
\u201cSoldiers\u201d, he exclaimed, showing the object he had found, \u201cthis is a cartridge which cost the nation six cents. No cartridge must be wasted. It would be a crime against the nation. Then, with a magnanimous air: \u201cEvery 100 cartridges gathered is worth a litre of wine for the troops. The battalion command will notify the regiment how many cartridges have been found\u201d.
\nDo you get my point? Around us the snow was still red with blood but the great general had not expended a single word, a single expression of pain, for all the dead and wounded. It was only these six cents of cartridge that moved him!<\/p>\n
With this same condemnatory tone and in a general rejection of war, our aim here is to remember all those obliged to fight.<\/p>\n"},"de":{"id":2818,"name":"PNS0605 Forcellina di Montozzo","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pns0605-forcellina-di-montozzo\/?lang=de","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2818","description":"
Wir sind auf der Forcellina di Montozzo auf 2.613 Meter angekommen. Im Nordosten \u00f6ffnet sich die Landschaft hin zum Val Montozzo und auf das obere Peio-Tal. Im Norden, am Ende des Grats der Punta Montozzo, zeichnet sich der Gipfel der Punta di Ercavallo mit seinen 3.068 Metern H\u00f6he ab, der w\u00e4hrend des Krieges von den Italienern besetzt war; es folgt der zerkl\u00fcftete Grat der Denti di Ercavallo, der sich hingegen in \u00f6sterreichischer Hand befand. <\/p>\n
An die Zacken der Denti di Ercavallo schlie\u00dft sich der niedrige Bergr\u00fccken der Cocchiole an, und in der Ferne ist der Felsgrat zu erkennen, der sich vom San Matteo bis hinunter nach Vioz zieht. Im Osten wird das Val Montozzo vom Gipfel des Monte Comiciolo abgeschlossen, \u00fcber den der noch gewaltigere Redival mit seinen 2.973 Metern ragt. Von diesem zweigt der Felsgrat ab, der nach Torrione d\u2019Albiolo f\u00fchrt. <\/p>\n
Der Gebirgspass, auf dem wir uns befinden, war schon in der Antike ein alternativer \u00dcbergang zum Tonalepass. Ein Beweis daf\u00fcr sind auch erst k\u00fcrzlich gemachte Funde: Steine mit sehr alten Inschriften und Scherben von Geschirr aus r\u00f6mischer Zeit. Jedoch bringen die \u00dcberreste von Sch\u00fctzengr\u00e4ben, Stacheldrahtrollen und eine Gedenktafel, die an die Opfer eines gro\u00dfen, aus Versehen explodierten Artilleriegeschosses erinnert, unsere Gedanken zwangsl\u00e4ufig zum Ersten Weltkrieg zur\u00fcck. W\u00e4hrend wir das Panorama genie\u00dfen, erinnern wir uns an die wesentlichen Kriegsereignisse, die sich in dieser Gegend abspielten. <\/p>\n
In den ersten Kriegstagen stieg der Alpini-Unterleutnant Gennaro Sora mit zehn M\u00e4nnern der 50. Kompanie des Edolo-Regiments auf die Punta Albiolo und besetzte diesen Gipfel, auf dem ein Wachtposten zur\u00fcckgelassen wurde. Am 7. Juni 1915 erreichte ein stattlicher Trupp von Freiwilligen aus dem Trentino die Conca di Montozzo, darunter auch Cesare Battisti, Guido Larcher, Ezio Mosna und Ezio Bonfioli. <\/p>\n
8. August 1915: die Italiener erobern mit zwei Abteilungen der 52. Kompanie des Edolo-Regiments die Stellungen der Denti di Ercavallo. Am 21. August 1915 erfolgte ein italienischer Angriff unter F\u00fchrung des Hauptmanns Negri Cesi auf die Stellungen von Torrione d\u2019Albiolo. Die italienischen Alpini eroberten in einer Blitzaktion den Torrione. An dieser Kampfhandlung nahm auch Battisti als Meldeg\u00e4nger teil und Sora wurde mit einer Silbermedaille ausgezeichnet. Am 25. August wurde auf der gesamten Tonalefront eine italienische Offensive gestartet, wobei die Truppen des Montozzo-Regiments den Befehl erhielten, den \u00f6stlichen Tonalegipfel mit 2.696 Metern zu erobern. <\/p>\n
Die Aktion unter der F\u00fchrung von Leutnant Attilio Calvi begann bei Morgengrauen, aber die schnelle Reaktion der \u00d6sterreicher bremste die Vehemenz des Angriffs ab und erst im Dunkeln der Nacht konnten sich die am Angriff beteiligten italienischen Truppen dem \u00f6sterreichischen Beschuss entziehen, ohne gesehen zu werden. Jedoch war die italienische Besatzung des Torrione d\u2019Albiolo den \u00f6sterreichischen Stellungen ein Dorn im Auge und es wurde ein heftiger Angriff zu dessen R\u00fcckeroberung organisiert. Zahlreiche Gesch\u00fctze, darunter auch eine 305-Millimeter-Haubitze, wurden auf die italienische Stellung gerichtet und gegen 12Uhr30 am 23. September 1915 begann das zerst\u00f6rerische Feuer. Die 52. Kompanie des Edolo-Regiments konnte ihren Stand halten, aber die auf dem Torrione stationierten Soldaten wurden von den Explosionen der 305-Millimeter-Geschosse buchst\u00e4blich weggefegt; die \u00f6sterreichisch-ungarischen Truppen konnten den Torrione erneut in ihren Besitz bringen mit dem Befehl, diesen bis zum letzten Mann zu verteidigen. <\/p>\n
Weitere Milit\u00e4raktionen auf italienischer Seite wurden erfolglos am 14., 16. und 18. Oktober ausgef\u00fchrt. Die Offiziere der auf der Conca Montozzo stationierten Artillerie forderten sich gegenseitig heraus und so wurde ein Plan zur R\u00fcckeroberung des Torrione d\u2019Albiolo erstellt. Am 29. Oktober 1915, nach einer starken Bombardierung, griff eine Artillerieabteilung unter der F\u00fchrung des Offiziersanw\u00e4rters Bozzi den Torrione an. Den \u00d6sterreichern gelang es erneut, den Angriff abzuwehren und der junge Kadett fiel als Erster. In den Jahren 1916 und 1917 war die Front des Montozzo relativ stabil und es fanden nur Demonstrationsangriffe gegen die \u00f6sterreichischen Stellungen statt. <\/p>\n
1918 wurden von italienischer Seite aus mehrere Offensiven auf verschiedene Anh\u00f6hen der Denti di Ercavallo gestartet, wobei die Felszacken schlie\u00dflich erobert werden konnten; da sich dieser Besitz allerdings als nutzlos herausstellte, wurden die Stellungen schon bald wieder aufgegeben. <\/p>\n
Am 13. August 1918 unternahmen die Italiener einen letzten Angriff auf den Torrione d\u2019Albiolo, der auch dieses Mal prompt von den \u00d6sterreichern abgewehrt wurde; der Gedanke an die Eroberung dieses Felsvorsprungs wurde somit endg\u00fcltig aufgegeben.<\/p>\n
Nach mehr als einem Jahrhundert wollen wir in der Stille dieser majest\u00e4tischen Berge, in denen wir uns heute frei bewegen und die Sch\u00f6nheit der Natur bewundern k\u00f6nnen, die Ereignisse und Schaupl\u00e4tze dieses Gebirgskriegs wieder wachrufen; dies geschieht vor allem im Bewusstsein, dass viele dieser Schlachten von einem strategischen Standpunkt aus v\u00f6llig wirkungslos und nutzlos waren und nur enorme Verluste menschlichen Lebens zur Folge hatten. <\/p>\n
Auch die Soldaten, die diesen Krieg miterlebten, waren sich dessen bewusst. So erinnert sich der Alpino Pietro Bera:<\/p>\n
\u201cSoldaten-\u2013 rief er, indem er den Gegenstand, den er aufgelesen hatte, zeigte – , dies ist eine Patronenh\u00fclse, die das Vaterland sechs Cent kostet. Keine einzige Patronenh\u00fclse darf verschwendet werden, denn das w\u00e4re ein Verbrechen gegen die Nation. Und mit gro\u00dfm\u00fctiger Miene fuhr er fort: \u201cF\u00fcr jede 100 eingesammelte Patronenh\u00fclsen erh\u00e4lt die Kompanie einen Liter Wein. Das Bataillonskommando teilt dem Regiment dann mit, wie viele Patronenh\u00fclsen eingesammelt wurden\u201d.
\nVerstehen Sie? Vor uns lag der vom Blut noch rote Schnee, aber f\u00fcr alle Gefallenen und Verletzten hatte der Herr General kein Wort, keinen Ausdruck des Schmerzes \u00fcbrig. Nur die sechs Cent der Patronenh\u00fclsen machten ihm zu schaffen!<\/p>\n
Mit dem gleichen, den Krieg verurteilenden und abweisenden Ton wollen wir allen gedenken, die hier gegeneinander Krieg f\u00fchren mussten.<\/p>\n"}},"web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/poi\/pns0605-forcellina-di-montozzo\/","addr:street":"","addr:housenumber":"","addr:postcode":"","addr:city":"","contact:phone":"","contact:email":"","opening_hours":"","capacity":"","ele":2613,"sequence":6},"geometry":{"type":"Point","coordinates":[10.5752124246942,46.3063781977365]}}]}