{"type":"FeatureCollection","features":[{"type":"Feature","properties":{"id":2550,"name":"PDA0703 Terzo bunker di Greano","description":"
A seguito dell’enorme frana scesa nel 2012 dalla Val Rabbia in territorio di Sonico, tutta la piana alluvionale di Greano \u00e8 stata interessata tra la fine del 2015 e il 2016 dalla realizzazione di uno sbarramento in terra funzionale a proteggere la sede della Statale 42 del Tonale.
\nIn tale occasione, \u00e8 stata effettuata la mappatura e il rilievo di tutte le opere militari presenti, con particolare riferimento ai bunker allineati nella vasta piana a destra e a sinistra dell’Oglio, laddove alcuni di essi interferivano con i lavori di risagomatura dell’alveo del fiume.
\nTali manufatti, sono stati riportati alla luce e spostati dalla loro sede originale per essere collocati in luogo pi\u00f9 riparato lungo il nuovo argine del Fiume Oglio.<\/p>\n
Una dettagliata ricognizione realizzata nel 2016 dall\u2019archeologo Marco Mottinelli per conto della Comunit\u00e0 Montana di Valle Camonica fornisce una descrizione molto completa ed esauriente dell\u2019interazione di queste opere difensive con il paesaggio storico dell\u2019area. Ne riportiamo qui un ampio stralcio:<\/p>\n
\u201cIl terzo Sistema Difensivo ebbe un impatto significativo sul territorio di Sonico, se non altro per l\u2019entit\u00e0 delle trasformazioni e dei lavori di scavo (di terra, di roccia) che comport\u00f2. Con i suoi 8500 metri di estensione lineare, la Linea trincerata ha lasciato una lunga cicatrice attraverso il paesaggio storico, andando ad interfacciarsi principalmente con i paesi di Garda e Rino, con la loro viabilit\u00e0, i loro boschi e, in misura minore, i loro campi coltivati. [\u2026] appare con chiarezza che chi decise come e dove realizzare la Linea difensiva selezion\u00f2 con ogni probabilit\u00e0 non solo i punti strategici di passaggio e pi\u00f9 indicati morfologicamente ad una fortificazione di difesa, ma valut\u00f2 anche un sistema che andasse ad intaccare il meno possibile il paesaggio agrario pertinente alle due frazioni, strappato al bosco con enormi fatiche nei secoli precedenti. L\u2019intera estensione della Linea appare infatti compresa all\u2019interno del paesaggio incolto e lambisce solo in pochissimi punti i coltivi terrazzati, denotando dunque una precisa logica di mantenimento delle distanze sia dagli abitati che dai loro preziosi spazi coltivati. Ci\u00f2 non significa che la Linea, passando per le aree incolte, non abbia interferito con un paesaggio storico preesistente e stratificato, allo stesso modo di quanto osservato per la viabilit\u00e0 [\u2026] Le attivit\u00e0 di sfruttamento del bosco non hanno lasciato eco nei soli documenti ma sono ben ravvisabili sul terreno, avendo plasmato attraverso i secoli numerosissime evidenze materiali, riscontrate a centinaia durante le ricognizioni sul campo. Una prova materiale della \u201ccoltivazione\u201d del bosco \u00e8 sicuramente costituita da alcuni castagneti ubicati nel versante sinistro a quota 730-750, a 900 e a 1020 m s.l.m., dove le piante hanno una disposizione ragionata e sono tutte disposte su dei piccoli terrazzamenti. Dalla documentazione d\u2019archivio \u00e8 osservabile come la cura per i terrazzamenti attraverso l\u2019estirpazione delle piante infestanti, la riedificazione e la manutenzione dei muri a secco, la nuova messa a coltura di spazi boschivi (generalmente detti Ronchi) fosse un\u2019attivit\u00e0 costante e necessaria per difendersi dall\u2019avanzata dei boschi e che aveva una grossa incidenza nel costo dell\u2019agricoltura di montagna. [\u2026]. Altra evidenza ricorrente, senza che vi siano particolari differenze a seconda della fascia altimetrica e del tipo di bosco (sono state rinvenute infatti dai 580 ai 1860 m s.l.m., dal castagneto al bosco di larici), sono le ai\u00e0l, ovvero le piazzole dove i carbonai edificavano la catasta di legna e frasche (poj\u00e0t) da cui si ricavava il carbone attraverso un lungo processo di cottura. Le numerosissime ai\u00e0l riscontrate si caratterizzano per essere degli spazi sub-circolari pianeggianti ricavati nel versante, con il lato a valle sostenuto da pochi corsi di muratura a secco, variabili dai 4 ai 10 m di diametro. Ove visibili in sezione, rivelano la presenza di terreno nero ricco di elementi di legna combusta. Frequentemente nelle immediate vicinanze delle carbonaie si rinvengono delle elementari strutture di riparo ad uso del carbonaio, generalmente a pianta quadrangolare (2×2 m), i cui paramenti sono costituiti da pietre a secco, uno dei quali rimpiazzato talvolta da un grande masso cui si appoggia la struttura muraria. A decine sono emerse anche le stazioni di cava e di lavorazione degli scalpellini, distinte in mappa dalle attestazioni dei singoli conci con segni dei cunei o dalle cave vere e proprie, intendendo per cava accumuli di frana o erratici che vengono sfruttati per cavarne pietre da costruzione. Non \u00e8 facile proporre una datazione per tali evidenze che possono essere riferite indifferentemente al XX secolo come ad epoche pi\u00f9 remote: le carbonaie, ad esempio, potrebbero esistere fin dall\u2019et\u00e0 del Ferro, ma il loro utilizzo \u00e8 attestato ancora durante la Prima Guerra Mondiale proprio in relazione alle esigenze belliche, come riportato nel documento datato 1918 intitolato \u201cRichiesta Carbonai\u201d che interessa proprio il territorio di Sonico. Nel caso delle carbonaie sarebbero opportune analisi dendrocronologiche o radiocarboniche sui reperti lignei, mentre per le stazioni degli scalpellini si potrebbe proporre forse un complesso studio delle tracce relative alle differenti tipologie di cunei, da confrontare con quanto ancora si conserva dell\u2019edilizia storica medievale nei centri abitati limitrofi nel tentativo di creare una linea crono-tipologica. Molto frequentemente bisogna tuttavia accontentarsi di una datazione ante quem, come nel caso della carbonaia a quota 1700 m s.l.m., tagliata dalla Strada Comunale del Duo che porta alle malghe di Fontanamorbia, attestate almeno dal XVII secolo: la carbonaia \u00e8 quindi sicuramente precedente a tale datazione. Solo in un punto si \u00e8 apprezzata l\u2019interferenza della Linea con altre evidenze pi\u00f9 strettamente archeologiche, ovvero presso la roccia 1 della Fr\u00e8ra, a quota 1020 m s.l.m. lungo la vecchia direttrice che collegava Garda alla Val Malga. Qui la trincea T3 \u00e8 scavata nella propaggine settentrionale del liscione glaciale caratterizzato dalla presenza di una variegata messe di incisioni rupestri.\u201d<\/p>\n","modified":"2021-07-06T09:01:51","color":"","icon":"","noDetails":false,"noInteraction":false,"zindex":"","audio":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-content\/uploads\/2021\/07\/PDA_IT07_0703.mp3","taxonomy":{"webmapp_category":[11]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"hearing":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"vision":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"cognitive":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"food":{"check":false,"description":""}},"reachability":{"by_bike":{"check":false,"description":""},"on_foot":{"check":false,"description":""},"by_car":{"check":false,"description":""},"by_public_transportation":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2550","wp_edit":"http:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-admin\/post.php?post=2550&action=edit","translations":{"en":{"id":3296,"name":"PDA0703 Terzo bunker di Greano","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pda0703-terzo-bunker-di-greano\/?lang=en","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3296","description":"
After the huge 2012 avalanche in the Rabbia valley in Sonico, the whole of the Greano flood plain was the site of earthworks designed to protect the Tonale state road no. 42 in late 2015 and 2016.
\nOn this occasion all the area’s military works were mapped, with specific reference to the bunkers lined up in the vast plains to the right and left of the River Oglio, where some of them were interfering with the reshaping of the river bed.
\nThese artefacts were unearthed and moved from their original locations and placed in a more sheltered site along the new banks of the River Oglio.<\/p>\n
A detailed survey carried out in 2016 by archaeologist Marco Mottinelli, on behalf of the Camonica valley Mountain Community, produced a complete and thoroughgoing description of the interaction of these defensive works with the area\u2019s historic landscape. What follows is a long excerpt.<\/p>\n
\u2018The third defensive system had a significant impact on the Sonico area, if nothing else for the scale of the transformations and excavation work involved. With its 8500 metres of linear extension the trench line has left a long scar through the historic landscape, interfacing above all with the towns of Garda and Rino, with their road systems, woods and, to a lesser extent, farmed fields. It is clear that whoever decided to build this defensive line did not simply select strategic points on the landscape but also designed a system with the lowest possible impact on the farming landscape around the two villages which had been torn from the forest with such effort in previous centuries. The whole extension of the line would, in fact, appear to be comprised within an unfarmed landscape with farmed terraces only in a very few points, thus denoting a precise logic prioritising keeping its distance from both the towns and their precious farm land. Material proof of woodland \u2018farming\u2019 certainly exists in some of the chestnut groves on the left of the valley, where the trees have all been arranged onto small terraces. The archive documentation shows that the care and attention paid to the terraces involving removing nuisance plants, rebuilding and maintaining the dry stone walls and new woodland plantings (generally called Ronchi) were ongoing and crucial to defending the area against the encroachment of the forests and had a considerable financial impact on mountain agriculture. Further recurring evidence is provided by the ai\u00e0l, namely the clearings in which the charcoal makers built their wood piles and branches (poj\u00e0t) from which charcoal was made via a long heating process. The many ai\u00e0l found are approximately circular flat spaces carved out of the slopes with their lower edges held up with a few rows of dry stone wall varying from 4 to 10 metres in diameter. Frequently, in the immediate vicinity of the charcoal kilns, shelters were found for the use of those who made them which were generally square in shape (2 x 2 m). Dozens of quarries and stone working sites were found, distinguished on the map from the single blocks by wedge marks or full-blown quarries. The charcoal kilns may have been there since the Iron Age but their use is testified to during World War One, precisely for their wartime functions. Only in one point is the line’s interference with other, more strictly archaeological, features appreciable, namely Fr\u00e8ra rock along the road which once linked up Garda with the Malga valley. Here the trench has been carved out of the northernmost spur of the glacial smooth stone with its variegated collection of stone carvings.<\/p>\n"},"de":{"id":2783,"name":"PDA0703 Terzo bunker di Greano","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pda0703-terzo-bunker-di-greano\/?lang=de","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2783","description":"
Nach dem Erdrutsch von 2012, als ein Teil des Berghangs vom Rabbia-Tal \u00fcber das Gebiet von Sonico herunterkam, wurde in der Schwemmlandebene von Greano zwischen Ende 2015 und 2016 ein Erddamm zum Schutz der Staatsstra\u00dfe 42 errichtet.
\nBei dieser Gelegenheit wurde die Kartierung und Vermessung aller milit\u00e4rischen Anlagen durchgef\u00fchrt, mit besonderem Augenmerk auf die Bunker, die in der weiten Ebene rechts und links des Flusses Oglio liegen, wo einige von ihnen die Umgestaltungsarbeiten am Flussbett beeintr\u00e4chtigten.
\nDie Bauwerke wurden ans Licht gebracht und an einen gesch\u00fctzten Ort entlang des neuen Uferdammes des Flusses Oglio gebracht.<\/p>\n
Eine detaillierte Untersuchung, die 2016 von dem Arch\u00e4ologen Marco Mottinelli im Auftrag der Berggemeinschaft des Tals Vacamonica durchgef\u00fchrt wurde, beschreibt vollst\u00e4ndig und ausf\u00fchrlich, wie die Verteidigungsanlagen die damalige Landschaft ver\u00e4nderten. Hier ein Auszug aus seinem Bericht:<\/p>\n
\u201eDas Dritte Verteidigungssystem hatte einen bedeutenden Einfluss auf das Gebiet von Sonico, allein schon wegen der gro\u00dfen Umgestaltungen und Ausgrabungsarbeiten, die zu seiner Errichtung erforderlich waren. Mit ihrer 8.500 Meter langen Ausdehnung hinterlie\u00df die Verteidigungslinie eine lange Narbe in der Landschaft, die vor allem die D\u00f6rfer Garda und Rino mit ihrem Stra\u00dfennetz, ihren W\u00e4ldern und, in geringerem Ma\u00dfe, ihren bewirtschafteten Feldern ber\u00fchrte. Offensichtlich wurden bei der Errichtung der Verteidigungslinie nicht nur die strategischen Durchgangspunkte ausgew\u00e4hlt, sondern es wurde auch versucht, die zu den beiden D\u00f6rfern geh\u00f6rende Felder, die in den Jahrhunderten davor unter uns\u00e4glichen M\u00fchen den W\u00e4ldern abgerungen worden waren, so wenig wie m\u00f6glich zu besch\u00e4digen. Die gesamte Verteidigungslinie scheint in die wilde Landschaft eingeschlossen zu sein und ber\u00fchrt die Terrassen nur an wenigen Stellen, was offensichtlich auf die Absicht hindeutet, einen Abstand sowohl zu den bewohnten Gebieten als auch zu deren gebauten Feldern zu halten. Die landwirtschaftliche Nutzung des Waldes bezeugen etwa einige Kastanienhaine auf der linken Seite dar, wo alle B\u00e4ume auf kleinen Terrassen genau angeordnet sind. Die Archivdokumente beweisen, dass die Terrassen regelm\u00e4\u00dfig gepflegt wurden. Das Unkraut wurde entfernt, die Trockenmauer wurden wiederaufgebaut und gewartet, neue Fl\u00e4chen (auf Italienisch \u201eRonchi\u201c genannt) wurden bewirtschaftet, die sonst der Wald eingenommen h\u00e4tte. Insgesamt hatte die laufende Pflege der Terrassen einen gro\u00dfen Anteil an den Kosten der Berglandwirtschaft, sie war allerdings unerl\u00e4sslich. Auch sichtbar im Gebiet sind die Stellen, an denen die K\u00f6hler den Holz- und Asthaufen (Ital. mundartlich den \u201epoj\u00e0t\u201c) aufbauten, aus dem die Kohle gewonnen wurde. Diese Stellen nannten sich im Dialekt \u201eai\u00e0l\u201c. Bei vielen dieser Stellen handelt es sich um flache, subkreisf\u00f6rmige, in den Hang gegrabene R\u00e4ume, die talseits von einigen zwischen 4 und 10 Metern breiten Trockenmauern gest\u00fctzt sind. H\u00e4ufig werden in unmittelbarer N\u00e4he der K\u00f6hlergruben auch einfache Unterstandsbauten gefunden, die von den K\u00f6hlern benutzt wurden. Meist haben sie einen viereckigen Grundriss (2×2 m). Gefunden wurden auch zahlreiche Steinbruch- und Arbeitsstationen, die von den Steinmetzen benutzt wurden. Auf der Karte sind sie durch eine andere Markierung als die einzelnen Quader mit Keilmarken oder die Steinbr\u00fcche gekennzeichnet. Die Holzkohlegruben d\u00fcrften schon seit der Eisenzeit bestanden haben, aber ihre Nutzung ist noch w\u00e4hrend des Ersten Weltkriegs gerade im Zusammenhang mit dem Kriegsbedarf bezeugt. Nur an einem Punkt \u00fcberschnitt sich die Verteidigungslinie mit den arch\u00e4ologischen Befunden, n\u00e4mlich beim Fels 1 der Fr\u00e8ra, entlang der alten Stra\u00dfe, die den Gardasee mit dem Malga-Tal verband. Hier wurde der Sch\u00fctzengraben in den n\u00f6rdlichen Ausl\u00e4ufer des Gletscherlehms gegraben, auf dem viele Felsgravuren befunden wurden.\u201c<\/p>\n"}},"web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/poi\/pda0703-terzo-bunker-di-greano\/","addr:street":"","addr:housenumber":"","addr:postcode":"","addr:city":"","contact:phone":"","contact:email":"","opening_hours":"","capacity":"","ele":556,"sequence":1},"geometry":{"type":"Point","coordinates":[10.3423358145136,46.1412174897617]}},{"type":"Feature","properties":{"id":2544,"name":"PDA0700 Rino di Sonico","description":"
Benvenuto nel Parco dell\u2019Adamello.
\nL\u2019App \u201cOltre le tracce della storia\u201d che hai attivato ti consente di ricevere sul tuo smartphone informazioni storiche e ambientali sul luogo che stai visitando. In tal modo possiamo offrirti contenuti culturali senza dover posare e gestire cartelli e senza che tu ti debba fermare per leggerli. Via via che procederai lungo l\u2019itinerario, in corrispondenza dei principali punti di interesse, che sono stati georeferenziati, riceverai una notifica sul tuo dispositivo mobile: apparir\u00e0 quindi l\u2019immagine della cartina della zona e potrai attivare l\u2019audio con la descrizione. Ti consigliamo l\u2019utilizzo degli auricolari: per camminare mantenendo la necessaria attenzione al percorso. Oltre alle informazioni audio, l\u2019applicazione mette a disposizione anche una serie di immagini d\u2019archivio, ma per guardare le foto, fermati qualche istante: la prudenza in montagna \u00e8 sempre d\u2019obbligo. Ne approfitterai per contemplare anche il paesaggio che ti circonda.
\nOK
\nTi trovi all\u2019interno del Parco dell\u2019Adamello, a cavallo tra Lombardia e Trentino, a cospetto delle pi\u00f9 imponenti montagne del gruppo dell\u2019Adamello.Oggi \u00e8 un luogo fortemente turistico, d\u2019incontro e di passaggio, ma gi\u00e0 dall’antichit\u00e0 il valico del Tonale metteva in comunicazione la valle Camonica, territorio dei Camuni, con la Val di Sole, abitata dagli Anauni.
\nTra il 1915 e il 1918 questo territorio fu teatro di aspri combattimenti tra Regno d\u2019Italia e Impero Austro-Ungarico. I luoghi ove si svolsero i combattimenti erano in genere ad alta quota, coperti prevalentemente da neve e ghiacciai perenni: per questo motivo, il conflitto prese il nome di Guerra Bianca. Proprio grazie alla conservazione facilitata dal particolare ambiente di alta quota, sono ancora numerose le testimonianze della permanenza dei soldati dei due eserciti su queste cime. Si tratta di elementi storici importanti, oggi tutelati dalla legge: \u00e8 pertanto vietata ogni azione di danneggiamento, compreso anche il solo prelievo di piccole porzioni di manufatti e reperti.
\nI contenuti proposti rientrano nel programma di valorizzazione del patrimonio storico promosso e sostenuto da Regione Lombardia all\u2019interno del Parco Nazionale dello Stelvio e del Parco dell\u2019Adamello con la collaborazione del Museo della Guerra Bianca di Tem\u00f9. <\/p>\n
Il progetto intende descrivere i luoghi, le vicende e i manufatti legati alla prima guerra mondiale, facendo emergere aspetti poco noti del conflitto, ma soprattutto intende ricordare che la storia della Guerra Bianca, e di tutta la Grande Guerra, \u00e8 colma di sacrifici inimmaginabili da entrambe le parti.
\nQuesto racconto vuole essere un omaggio a quei soldati che, nel sommesso compimento di un dovere o nella convinzione di onorare la propria Patria fino a donarle la vita, sono stati protagonisti di quelle tragiche vicende. Per questo ti invitiamo a intraprendere questa passeggiata non solo con un approccio rispettoso dell\u2019ambiente, ma anche della memoria di quegli uomini che qui furono costretti ad affrontarsi e a uccidersi.
\nL\u2019itinerario proposto consente di comprendere le strategie messe in atto dai comandi militari italiani in questo tratto arretrato del fronte. Non si \u00e8 in grado di stabilire con certezza se le opere siano state realizzate dopo la visita effettuata alla fine di luglio del 1916 dal Capo di Stato Maggiore Generale Luigi Cadorna, o se parte di esse sia stata realizzata negli anni precedenti.
\n\u00c8 certo che dopo il sopralluogo, numerose circolari ne disponevano il rafforzamento in previsione di un eventuale sfondamento austriaco sul Tonale e di un attacco che si sviluppasse anche attraverso la frontiera svizzera, con o senza il concorso delle truppe della Confederazione. Tale possibile via di penetrazione, superato lo sbarramento del Mortirolo, attraverso l’Aprica avrebbe consentito una facile discesa sulla Valle Camonica.
\nDurante il primo conflitto mondiale la piana alluvionale di Greano, situata a Sud della Strada Statale n. 42 del Tonale e della Mendola, tra Malonno e Sonico, rappresentava l\u2019ultima linea di difesa dell\u2019Alta Valle Camonica, definita come Linea di Malonno.
\nLo sbarramento fortificato era stato disposto in modo da bloccare l\u2019asse stradale perpendicolarmente al fiume Oglio. Tale linea era supportata, sugli opposti versanti della valle, dalle difese dotate di posizioni antiaeree e distribuite tra il Monte Faeto e il Piz Tri a settentrione e dal Dosso di Fobbia – Poggio alla Croce – Dos de l\u2019Ora – Piz Olda lungo il versante opposto.
\nQuesta zona arretrata di resistenza aveva uno sviluppo di oltre 18 chilometri, e al 31 luglio 1918 contava 2500 metri di trinceramenti continui, 3000 metri ad elementi staccati, 138 appostamenti per mitragliatrici, 3300 metri quadrati di ricoveri e pi\u00f9 di 20.000 metri di reticolati.
\nIn appoggio a questo sbarramento arretrato anche la Linea di Forno d’Allione, poco pi\u00f9 a valle, avrebbe contribuito alla difesa, costituendo il congiungimento diretto dei contrafforti orientali delle Orobie col gruppo dell’Adamello.
\nLungo questo tracciato incontrerai tre punti di interesse dislocati in tre diversi bunker del complesso trincerato.
\nGrazie alla collaborazione dell\u2019archivio del Museo della Guerra Bianca, nei punti di interesse di questo percorso saranno visibili anche fotografie storiche di queste zone. Saranno inoltre proposte immagini d\u2019epoca e rilievi fotografici tratti dall\u2019indagine archeologica realizzata nel 2016 dalla Comunit\u00e0 Montana di Valle Camonica. Le immagini naturalistiche sono invece tratte dal repertorio del concorso fotografico internazionale “Fotografare il Parco”. <\/p>\n
Buon cammino!<\/p>\n","modified":"2021-07-06T09:01:51","color":"","icon":"","noDetails":false,"noInteraction":false,"zindex":"","audio":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-content\/uploads\/2021\/07\/PDA_IT07_0700.mp3","taxonomy":{"webmapp_category":[11]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"hearing":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"vision":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"cognitive":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"food":{"check":false,"description":""}},"reachability":{"by_bike":{"check":false,"description":""},"on_foot":{"check":false,"description":""},"by_car":{"check":false,"description":""},"by_public_transportation":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2544","wp_edit":"http:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-admin\/post.php?post=2544&action=edit","translations":{"en":{"id":3293,"name":"PDA0700 Rino di Sonico","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pda0700-rino-di-sonico\/?lang=en","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3293","description":"
Welcome to the Adamello Park.
\nThe application \u201cFollowing in the footsteps of history\u201d you have activated gives you access to historical and environmental information on the place you are visiting. It is a way of offering cultural contents without us needing to set up and manage info boards or you to stop and read them. As you move along the itinerary you will receive mobile phone alerts when you reach points of interest. A map of the area will automatically appear, giving you the opportunity to activate an audio description. We recommend you use headphones so that you can remain focused on the route as you walk. As well as audio information the application also makes a series of archive images available. Stop a moment to look at these. Prudence is always advisable in the mountains. Take advantage of the opportunity to enjoy the landscape around you.
\nRemember to wear mountain boots and suitable clothing at all times. At high altitudes the weather changes rapidly and it is important to have warm, wind and rain proof clothing with you at all times. Bringing food and water is recommended and bringing a minimum of first aid supplies with you is good practice. For safety purposes you may also want to consider hiring an Alpine or Middle Mountain guide to accompany you.
\nYou are in the Adamello Park, on the Lombardy-Trentino border, in proximity to the highest mountains in the Adamello massif. It is now a popular tourist destination, a place of meeting and transit, but the Tonale valley has linked up the Camonica valley, land of the Camuni, with Val di Sole, populated by the Anauni, since antiquity.
\nFrom 1915 to 1918 the area was the site of bloody fighting between the Italian kingdom and the Austro-Hungarian Empire. Most of the fighting took place at high altitude, where permanent snow and glaciers are the norm and this is why it has been called the White War ever since. It is precisely due to the specific conservation facilitated by high altitude environments that so much evidence of the presence of the two armies on these peaks has been conserved. These are important historical records now protected by the law. Any damage whatsoever, including taking with you a small piece of these historical items and finds is thus strictly forbidden.
\nThe information offered here falls under the historical heritage promotion programme sponsored by the Lombard Region in the Stelvio National Park and the Adamello Park, in conjunction with the Tem\u00f9 White War Museum. The aim of the project is to describe the places, events and artefacts linked to World War One, bringing out little known aspects of the war and, above all, remembering that the history of the White War, like that of the Great War as a whole, is a story of unimaginable suffering on both sides.
\nThe purpose of this story is thus to pay tribute to those soldiers who played a part in these tragic events, quietly doing their duty or in the belief that honouring their nation meant giving their lives. We therefore hope you will undertake this very beautiful walk in a spirit which is respectful not only of nature but also, first and foremost, of the memory of the men who were obliged to fight and kill each other here.<\/p>\n
This itinerary provides insights into the strategies marshalled by the Italian high command in this rear section of the front. We cannot know for certain whether the work was done after Chief of the General Staff general Luigi Cadorna visited this section of the front in July 1916 or whether some of it had been done in previous years.
\nWhat is certain is that after this inspection a great many circulars ordered the position to be strengthened in view of a potential Austrian breakthrough on Tonale Pass and an attack across the Swiss border with or without the consent of the Swiss Confederation’s troops. This potential penetration route would have found the descent to the Camonica valley relatively open once it broke through the Mortirolo defences.
\nDuring World War One the Greano flood plains to the south of state road no. 42 at Tonale and Mendola passes between Malonno and Sonico were the upper Camonica valley\u2019s last line of defence known as the Malonno Line.
\nThese fortified defences had been laid out in such a way as to block the road perpendicular to the River Oglio. The line was shored up, on the opposite side of the valley, by defences equipped with anti-aircraft guns distributed between Mt Faeto and Piz Tri to the north and Dosso di Fobbia – Poggio alla Croce – Dos de l\u2019Ora – Piz Olda on the opposite side.
\nThese rear defences were over 18 kilometres long and, on 31 May 1918, they numbered 2500 metres of unbroken trenches, 3000 metres of detached elements, 138 machine gun positions, 3300 square metres of shelters and 20,000 metres of barbed wire.
\nThe Forno d’Allione line, just a little further down, was to contribute to further shoring up these defences as a direct link between the eastern Orobie buttresses and the Adamello massif.
\nYou will come across three points of interest along this route in three separate trench complex bunkers.
\nThanks to the assistance of the archive of the White War Museum, photographs of the area are also on display at this itinerary\u2019s points of interest. Period images and photographic surveys drawn from the archaeological studies carried out in 2016 by the Camonica valley Mountain Community will also be shown. The nature photos, on the other hand, were drawn from the collections of the international photographic competition Fotografare il Parco.<\/p>\n
Happy walking!<\/p>\n"},"de":{"id":2780,"name":"PDA0700 Rino di Sonico","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pda0700-rino-di-sonico\/?lang=de","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2780","description":"
Willkommen im Park Adamello.
\nDie Anwendung \u201eAuf den Spuren der Geschichte\u201c ist jetzt auf Ihrem Smartphone aktiv: Nun werden Ihnen interessante Inhalte, wie Informationen \u00fcber die Geschichte und die Natur des Ortes, den Sie besuchen, direkt auf Ihrem Handy gezeigt. Dadurch k\u00f6nnen wir auf m\u00fchsame Schilder verzichten und Ihnen einen erleichterten Zugang auf kulturelle Inhalte anbieten, die Sie einfach auf Ihrem mobilen Ger\u00e4t lesen k\u00f6nnen, w\u00e4hrend Sie unterwegs sind. Dank der Geokodierung werden Sie entlang der Route nichts mehr \u00fcbersehen: Eine Benachrichtigung auf Ihrem Smartphone wird Sie auf die wichtigsten Punkte aufmerksam machen. Sie k\u00f6nnen auch die Karte des Gebiets rund um Sie auf Ihrem mobilen Ger\u00e4t einsehen und die Audiobeschreibung anh\u00f6ren. Wir empfehlen Ihnen die Verwendung von Kopfh\u00f6rern: So k\u00f6nnen Sie sich ohne Ablenkung durch Ihr Smartphone auf den Pfad konzentrieren. Zus\u00e4tzlich zu den Audioinformationen bietet die Anwendung auch eine Reihe von Archivbildern: Bleiben Sie einen Moment stehen, um sich die sch\u00f6nsten Aufnahmen anzusehen. Vorsicht ist in den Bergen immer geboten. Ein kurzer Stopp wird Ihnen auch die Gelegenheit bieten, die Natur um sich herum zu betrachten.
\nAuf Bergschuhe und geeignete Kleidung sollten Sie nie vergessen: In den Bergen kann sich das Wetter auch sehr schnell \u00e4ndern. Es ist darum wichtig, dass Sie warme Kleidung, die Ihnen Schutz vor Regen und Wind bietet, immer bei sich haben. Eine gute Idee ist auch, Lebensmittel und Wasser mitzunehmen. Erste-Hilfe-Ausr\u00fcstung soll ebenfalls bei jedem Ausflug in den Bergen ihren Platz im Rucksack finden. In puncto Sicherheit sollten Sie auch die M\u00f6glichkeit in Betracht ziehen, sich von einem Berg- oder Mittelgebirgsf\u00fchrer begleiten zu lassen.
\nSie befinden sich im Park Adamello, zwischen der Lombardei und dem Trentino, vor den imposantesten Gipfeln der Adamello-Gruppe. Heute ist der Park ein Ort von gro\u00dfem touristischem Interesse, der Begegnung und des Durchgangs, aber schon in der Antike verband der Tonalepass das Tal Valcamonica, Heimat der Camunni, mit dem Sulztal, bewohnt von den Anauni.
\nZwischen 1915 und 1918 wurde dieses Gebiet zum Schauplatz heftiger K\u00e4mpfe zwischen Italien und \u00d6sterreich-Ungarn. Gek\u00e4mpft wurde vor allem auf den h\u00f6heren Bergen, die das ganze Jahr \u00fcber von Schnee und Gletschern bedeckt waren: Aus diesem Grund wurde der Konflikt schon damals als Wei\u00dfer Krieg bezeichnet. Gerade der besonderen H\u00f6henlage ist es zu verdanken, dass uns heute noch zahlreiche Zeugnisse vom Leben der Soldaten beider Nationen an der Bergfront erhalten geblieben sind. Es handelt sich um wichtige historische Elemente, die heute unter gesetzlichem Schutz stehen: Jede Besch\u00e4digung, auch das Entfernen kleiner Teile von Artefakten und Funden, ist strikt verboten.
\nDie angebotenen Inhalte sind Teil des Programms zur Aufwertung des historischen Erbes, das von der Region Lombardei im Nationalpark Stilfserjoch und im Park Adamello in Zusammenarbeit mit dem Museum des Wei\u00dfen Krieges in Tem\u00f9 gef\u00f6rdert und betreut wird. Das Projekt beabsichtigt, die mit dem Ersten Weltkrieg verbundenen Orte, Ereignisse und Artefakte zu beschreiben und wenig bekannte Aspekte des Konflikts ans Licht zu bringen, aber vor allem will es uns an die Hingabe der Soldaten erinnern, die im Wei\u00dfen Krieg und im Ersten Weltkrieg auf beiden Seiten k\u00e4mpften.
\nDiese Erz\u00e4hlung will jener Soldaten gedenken, die in der unterw\u00fcrfigen Erf\u00fcllung einer Pflicht oder in der \u00dcberzeugung, ihr Land zu ehren, bis hin zur Hingabe ihres Lebens, zu Protagonisten jener tragischen Ereignisse wurden. Wir laden Sie deshalb dazu ein, diese Wanderung nicht nur mit Respekt vor der Umwelt, sondern auch im Gedenken an die M\u00e4nner zu unternehmen, die hier k\u00e4mpfen und sich gegenseitig das Leben nehmen mussten.<\/p>\n
Entlang der Route k\u00f6nnen Sie die Strategie des italienischen Milit\u00e4rkommandos an den hinteren Linien der Front nachverfolgen. Es l\u00e4sst sich nicht mit Sicherheit feststellen, ob die Bauwerke erst nach der Inspektion des Generalstabschefs General Luigi Cadorna Ende Juli 1916 errichtet wurden oder ob deren Errichtung zum Teil bereits in den Jahren davor begann.
\nSicher ist, dass nach der Inspektion zahlreiche Rundschreiben ihre Verst\u00e4rkung anordneten, in Erwartung eines eventuellen \u00f6sterreichischen Durchbruchs am Tonalepass und einer Attacke \u00fcber die Schweizer Grenze, mit oder ohne Hilfe der Truppen der Eidgenossenschaft. Ein erfolgreicher Durchbruch \u00fcber die Schweizer Grenze, h\u00e4tte den \u00d6sterreichern, falls sie die Sperre am Mortirolo passiert h\u00e4tten, einen einfachen Abstieg ins Tal Valcamonica \u00fcber den Aprica-Pass erm\u00f6glicht.
\nW\u00e4hrend des Ersten Weltkriegs bildete die Schwemmlandebene von Greano, die s\u00fcdlich der Staatsstra\u00dfe Nr. 42 zwischen den Orten Malonno und Sonico liegt, die letzte Verteidigungslinie des oberen Tals Valcamonica, die als Malonno-Linie bezeichnet wurde.
\nDie befestigte Sperranlage war so angeordnet, dass sie die Stra\u00dfenachse senkrecht zum Fluss Oglio blockierte. Die Verteidigungslinie bestrichen auf den gegen\u00fcberliegenden Seiten des Tals Stellungen, die mit Flugabwehrstellungen ausgestattet waren und zwischen dem Berg Faeto und Piz Tri im Norden und Dosso di Fobbia – Poggio alla Croce – Dos de l’Ora – Piz Olda im S\u00fcden verteilt waren.
\nDie hintere Verteidigungszone erstreckte sich \u00fcber mehr als 18 Kilometern. Am 31. Juli 1918 verliefen die Sch\u00fctzengr\u00e4ben \u00fcber 2500 Meter durchgehend und \u00fcber weitere 3000 Meter mit Unterbrechungen, zudem z\u00e4hlte die Verteidigungszone 138 Maschinengewehrstellungen, 3300 Quadratmeter Unterst\u00e4nde und mehr als 20.000 Meter Drahthindernisse.
\nAuch die Linie bei Forno d’Allione, etwas weiter flussabw\u00e4rts, d\u00fcrfte zur Verteidigung dieser Sperrlinie beigetragen haben, da sie die direkte Verbindung der \u00f6stlichen Ausl\u00e4ufer der Bergamasker Alpen mit der Adamello-Gruppe bildete.
\nEntlang der Route gibt es drei Interessenpunkte, die sich in drei verschiedenen Bunkern auf der Verteidigungslinie befinden.
\nDank der Zusammenarbeit mit dem Archiv des Museums des Wei\u00dfen Krieges sind an den Interessenpunkten entlang der Route auch historische Fotos dieser Gebiete zu sehen. Es werden au\u00dferdem Bilder und fotografische Aufnahmen ausgestellt, die 2016 von der Berggemeinschaft des Tals Vacamonica geborgen wurden. Die Naturbilder stammen hingegen aus der Galerie des internationalen Fotowettbewerbs \u201eDen Park fotografieren\u201c.<\/p>\n
Wir w\u00fcnschen viel Spa\u00df beim Wandern!<\/p>\n"}},"web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/poi\/pda0700-rino-di-sonico\/","addr:street":"","addr:housenumber":"","addr:postcode":"","addr:city":"","contact:phone":"","contact:email":"","opening_hours":"","capacity":"","ele":570,"sequence":2},"geometry":{"type":"Point","coordinates":[10.3450933668861,46.143064350278]}},{"type":"Feature","properties":{"id":2546,"name":"PDA0701 Primo bunker di Greano","description":"
L\u2019opera di Greano consisteva in una serie di 12 bunker, realizzati in calcestruzzo leggermente armato, disposti a intervalli costanti l\u2019uno dall\u2019altro e collegati tra loro per mezzo di un camminamento semicoperto, anch’esso in calcestruzzo, che si sviluppa per quasi 800 metri.
\nIl pi\u00f9 evidente di questi manufatti \u00e8 ben visibile per chi sale dalla valle in direzione di Edolo, sulla destra della strada statale, subito dopo un distributore di benzina.
\nDa questo bunker, seguendo una linea quasi retta, si susseguono altre otto costruzioni collegate da una serie di sentieri e mulattiere che conducono fino all\u2019ultima, posta all\u2019inizio del ripido costone che sale in direzione del Dosso di Fobbia. Il raccordo era necessario perch\u00e9, dall\u2019alto, potevano essere allertati gli uomini che, nella piana, non avevano alcuna possibilit\u00e0 di osservazione.
\nLa struttura dei bunker costituisce l\u2019unico esempio di manufatto militare completamente in calcestruzzo armato in tutta l\u2019area camuna del fronte.
\nMaggiormente perfezionate e curate rispetto a quelle poste in localit\u00e0 Davenino di Incudine, queste opere di difesa sono testimoni di un\u2019evoluzione del modo di realizzare gli sbarramenti, facilitato naturalmente dall\u2019accessibilit\u00e0 del luogo e dalla possibilit\u00e0 di utilizzo di materiale diverso da quello impiegato per i lavori a quote pi\u00f9 elevate.
\nLa struttura quasi circolare di ogni casamatta consta di strette feritoie dove venivano piazzate le mitragliatrici che coprivano, con il loro tiro a ventaglio, tutto il vasto territorio antistante la linea di difesa.
\nA met\u00e0 trinceramento, completava l\u2019opera un ricovero sotterraneo di quasi 50 metri di superficie, installato a circa cinque metri di profondit\u00e0 e dotato di camini di aspirazione.
\nAnche i resti di un passaggio blindato sotto il torrente Remulo, che dalla quota del pianoro si abbassava sotto l’alveo del corso d’acqua per sbucare sulla sponda opposta, sono testimoni di una soluzione progettuale davvero unica.
\nDall\u2019agosto 1915 al febbraio 1916 il grande scrittore Carlo Emilio Gadda, che aveva all\u2019epoca 22 anni ed era iscritto a Ingegneria al Politecnico di Milano, fu nominato sottotenente nel 5\u00b0 reggimento Alpini e destinato a Edolo. In diverse occasioni Gadda svolse marce e manovre di esercitazione in queste zone. Cos\u00ec scrive nel suo Diario di guerra:<\/p>\n
\u201cEdolo, 31 agosto 1915<\/p>\n
Ieri toasatura a Zero dei capelli. Mi coricai presto la sera. Stamane grande sonnolenza; esercitazioni in ordine sparso nel bosco sopra Rino. Mangiai molto e bevvi a colazione. \u2013 Ieri soffrii dei soliti dolori intestinali, con disturbi. Oggi sto meglio. \u2013 Cattive notizie dal fronte Russo mi avvilirono assai e mi resero triste. \u2013 Anche l\u2019insuccesso di una nostra azione sul Tonale mi rattrist\u00f2; vi perirono una trentina di soldati e quattro ufficiali, due capitani e due sottotenenti: quale proporzione! Si commisero errori tecnici dall\u2019artiglieria e tattici dal battaglione Morbegno. [\u2026] Credo oggi o domani la si ritenti. Oggi sono spiritualmente in migliori condizioni [\u2026]. Andando domenica a Ponte di Legno, per la seconda volta, ebbi modo di osservare i trinceramenti e i reticolati di Ponte e di Vezza d\u2019Oglio e di sentire, a intervalli di 20-30 minuti, il cannone; credo fosse il 149. Vi sono due mortai (o cannoni?) da 305, dei mortai 210 ottimi, e ora ne portano dei 280. Ero per\u00f2 intontito e non gustai molto la gita.\u201d<\/p>\n","modified":"2021-07-06T09:01:51","color":"","icon":"","noDetails":false,"noInteraction":false,"zindex":"","audio":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-content\/uploads\/2021\/07\/PDA_IT07_0701.mp3","taxonomy":{"webmapp_category":[11]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"hearing":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"vision":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"cognitive":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"food":{"check":false,"description":""}},"reachability":{"by_bike":{"check":false,"description":""},"on_foot":{"check":false,"description":""},"by_car":{"check":false,"description":""},"by_public_transportation":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2546","wp_edit":"http:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-admin\/post.php?post=2546&action=edit","translations":{"en":{"id":3294,"name":"PDA0701 Primo bunker di Greano","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pda0701-primo-bunker-di-greano\/?lang=en","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3294","description":"
The Greano work consisted of a series of 12 bunkers built in slightly reinforced concrete at regular intervals and linked together by means of a partially roofed trench, also in concrete, which was almost 800 metres long.
\nThe clearest of these is easily visible to those climbing up in the Edolo direction, to the right of the road and immediately after a petrol station.
\nFrom this bunker, on an almost completely straight line, there were a further eight buildings linked together by footpaths and mule tracks leading to the last bunker, at the beginning of the steep ridge which climbs up in the direction of Dosso di Fobbia. This link was necessary to enable the men in the plains, who had no observation vantage point, to be alerted by those further up.
\nThe structure of the bunkers is the only example of military building entirely in reinforced concrete in the whole of the Camonica section of the front.
\nBetter constructed and maintained than those built in Davenino di Incudine, this defensive work testifies to changes underway in the way such defences were built fostered by natural access to the site and the chance to use different material from that used at higher altitudes.
\nThe quasi circular structure of the casemates feature narrow firing slits at which machine guns were located to cover the whole of the vast area below the defensive line with their fan shaped range of fire.
\nHalf way along the trench the work was finished off with an underground shelter covering almost 50 metres at a depth of around five metres and equipped with air ducts.
\nThe remains of a reinforced passageway under Remulo stream, which cut significantly beneath the course of the stream and coming out on the other side, testify to a truly unique design.
\nFrom August 1915 to February 1916, great writer Carlo Emilio Gadda, then 22 and studying engineering at Milan Polytechnic, was nominated second lieutenant of the 5th Alpini Regiment and sent to Edolo. Gadda was involved in various marches and operational manoeuvres in this area. This is how he described it in his war diaries:<\/p>\n
\u2018Edolo, 31 August 1915<\/p>\n
Yesterday full head shaving. I went to bed early in the evening. This morning I\u2019m really sleepy, exercises in random order in the forests above Rino. I ate and drank a lot at breakfast. \u2013 Yesterday I had the usual intestinal pains, with upset. Today I\u2019m feeling better. \u2013 Bad news from the Russian front, I\u2019m very discouraged and it made me miserable. \u2013 And the failure of another of our actions on Tonale has depressed me. Thirty or so soldiers and four officers, two captains and two lieutenants died there: what a proportion! Technical errors were committed by the artillery and tactical errors by the Morbengo Battalion. [\u2026] I think we\u2019ll be trying again today or tomorrow. Today I\u2019m feeling better, morale-wise [\u2026]. Going to Ponte di Legno on Sunday for the second time, I managed to observe the trenches and barbed wire at Ponte and Vezza d\u2019Oglio and hear the field gun at 20-30 minute intervals, I think it was the 149. There are two 305 mortars (or field guns?), two excellent 210 mortars and now they\u2019re bringing some 280s. I was feeling dazed, though, and didn\u2019t enjoy the trip.\u2019<\/p>\n"},"de":{"id":2781,"name":"PDA0701 Primo bunker di Greano","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pda0701-primo-bunker-di-greano\/?lang=de","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2781","description":"
Die Verteidigungsanlage bei Greano bestand aus 12 Bunkern aus leichtem Stahlbeton, die in gleichm\u00e4\u00dfigen Abst\u00e4nden zueinander aufgestellt und durch einen halb \u00fcberdachten Gang, ebenfalls aus Beton, miteinander verbunden wurden, der sich \u00fcber fast 800 Meter erstreckt.
\nEine der Schutzanlagen ist deutlich sichtbar, wenn man aus dem Tal in Richtung Edolo hinaufkommt, und befindet sich auf der rechten Seite der Staatsstra\u00dfe, unmittelbar nach einer Tankstelle.
\nVon diesem Bunker aus entlang einer fast geraden Linie befinden sich acht weitere Konstruktionen, die durch ein Netz von Wegen und Saumpfaden miteinander verbunden sind. Die letzte der Schutzanlagen liegt am Anfang des steilen Bergr\u00fcckens, der in Richtung Dosso di Fobbia ansteigt. Die Verbindung war notwendig, denn sie erm\u00f6glichte es, die M\u00e4nner unter in der Ebene zu alarmieren, die sonst keine Sicht hatten.
\nDie Bunker sind die einzigen milit\u00e4rischen Bauwerke entlang der ehemaligen Frontlinie im Tal Valcamonica, die komplett aus Stahlbeton gebaut wurden.
\nDiese Verteidigungsanlagen wurden insgesamt besser gebaut als die, die am Ort Davenino di Incudine errichtet wurden. Vor allem sieht man diesen Bauwerken eine gr\u00f6\u00dfere Aufmerksamkeit f\u00fcr das Detail sowie ein moderneres Baukonzept an, die auch durch die zug\u00e4nglichere Lage und die gr\u00f6\u00dfere Vielfalt an Baumaterial als in der H\u00f6he erm\u00f6glicht wurden.
\nJede der fast kreisf\u00f6rmigen Kasematten verf\u00fcgte \u00fcber Schie\u00dfscharten, an denen die Maschinengewehre platziert waren, die mit ihrem Streufeuer das gesamte weite Gebiet vor der Verteidigungslinie bestrichen.
\nDie Verteidigungsanlage verf\u00fcgte zudem \u00fcber einen fast 50 Meter langen unterirdischen Schutzraum, der sich etwa f\u00fcnf Meter unter dem Boden befand und mit Abzugskaminen ausgestattet war.
\nDas Baukonzept der Verteidigungsanlage war wirklich einzigartig. Davon zeugen auch die \u00dcberreste eines granatensicheren Durchgangs unter dem Bach Remulo, der vom Plateau unter das Flussbett hinabstieg und am gegen\u00fcberliegenden Ufer wieder auftauchte.
\nVon August 1915 bis Februar 1916 wurde der ber\u00fchmte italienische Schriftsteller Carlo Emilio Gadda, der damals 22 Jahre alt war und am Mail\u00e4nder Polytechnikum Ingenieurwesen studierte, als Unterleutnant im 5. Regiment der Alpini nach Edolo abkommandiert. Hier marschierte und \u00fcbte er viel. So notierte er in sein Kriegstagebuch:<\/p>\n
\u201eIn Edolo, am 31. August 1915<\/p>\n
Gestern wurden mir die Haare rasiert. Ich ging am fr\u00fchen Abend ins Bett. Heute am Vormittag f\u00fchlte ich mich noch schl\u00e4frig. Wir \u00fcbten im Wald oberhalb von Rino. Beim Fr\u00fchst\u00fcck a\u00df und trank ich viel. \u2013 Gestern litt ich unter meinen \u00fcblichen Darmbeschwerden mit St\u00f6rungen. Heute geht es mir besser. \u2013 Schlechte Nachrichten von der russischen Front entmutigten mich sehr und machten mich traurig. \u2013 Auch das Misslingen einer unserer Aktionen am Tonale betr\u00fcbte mich; etwa drei\u00dfig Soldaten und vier Offiziere kamen dort um, zwei Hauptleute und zwei Unterleutnants: was f\u00fcr ein Verh\u00e4ltnis! Es wurden technische Fehler von der Artillerie und taktische vom Bataillon Morbegno gemacht. […] Ich glaube, wir werden es heute oder morgen noch einmal versuchen. Heute f\u00fchle ich mich geistig besser […]. Als ich Sonntag nach Ponte di Legno ging, hatte ich zum zweiten Mal die Gelegenheit, die Schanzen und Drahthindernisse bei Ponte und Vezza d’Oglio zu beobachten und in Abst\u00e4nden von 20-30 Minuten die Kanonen zu h\u00f6ren; ich glaube, es war die 149er. Dort sind zwei 305er-M\u00f6rser (oder Kanonen?) aufgestellt und sehr gute 210er-M\u00f6rser, und jetzt werden auch einige 280er dorthin gebracht. Aber ich f\u00fchlte mich bet\u00e4ubt und habe den Ausflug nicht sehr genossen.\u201c<\/p>\n"}},"web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/poi\/pda0701-primo-bunker-di-greano\/","addr:street":"","addr:housenumber":"","addr:postcode":"","addr:city":"","contact:phone":"","contact:email":"","opening_hours":"","capacity":"","ele":565,"sequence":3},"geometry":{"type":"Point","coordinates":[10.3459340840729,46.1410053298388]}},{"type":"Feature","properties":{"id":2548,"name":"PDA0702 Secondo bunker-inizio zona in salita","description":"
Sei giunto al termine di questo sbarramento difensivo.
\nQuesto bunker, posizionato alla base del pendio boscoso, \u00e8 dotato di galleria di accesso con feritoie ancora in ottimo stato di conservazione e con una gradinata nella parte pi\u00f9 alta. Essendo pi\u00f9 avanzato e in posizione dominante rispetto alla linea lungo la quale sono disposti gli altri bunker, questa posizione fungeva da difesa laterale sul margine meridionale dello sbarramento.
\nDa qui una serie di sentieri ora occultati dalla vegetazione consentivano di salire al Dosso di Fobbia dove, sulla dorsale che divide la laterale Val Malga dalla Valle Camonica, le opere difensive erano distribuite su tre successivi gradoni altimetrici che costituivano la posizione completamente trincerata che dominava sull\u2019abitato di Edolo ed era dotata di numerose grotte per ricovero, gallerie e postazioni di artiglieria.
\nSull’opposto versante, a monte della Strada Statale, oltre un evidente capannone per la lavorazione del legno, completavano la struttura difensiva sul margine settentrionale altri tre bunker, realizzati nella scarpata rocciosa dominata dalla linea ferroviaria Brescia-Edolo. Questi manufatti sono tutti serviti da una galleria di accesso scavata nella roccia e disposta a forma di L per impedire la propagazione di eventuali schegge.
\nPer consentire la continuit\u00e0 dello sbarramento, in corrispondenza del fiume Oglio, era stato realizzato un ponte, probabilmente in legno, le cui spalle in calcestruzzo sono ancora evidenti.
\nSi tratta pertanto di una struttura difensiva ben articolata e di particolare interesse militare.
\nAscoltiamo la testimonianza del cappellano militare Riccardo Pampuri, poi divenuto santo, che negli ultimi mesi di guerra \u00e8 chiamato a prestare la sua opera presso l\u2019Infermeria Avanzata di Malonno. In una lettera inviata ai famigliari cos\u00ec descrive il soggiorno nella localit\u00e0 camuna:<\/p>\n
\u201cUn paesino tranquillo di una graziosissima valle dove tutto \u00e8 bello e dove ogni cosa, dai verdi e folti castagneti lungo i fianchi dei monti, ai paesetti appesi agli erti pendii sotto la dolce protezione di bianche chiesette, alle ardite cime indorate dagli ultimi raggi del sole morente, tutto ci parla della potenza infinita del Divin Creatore, della Sua infinita bont\u00e0.\u201d<\/p>\n","modified":"2021-07-06T09:01:51","color":"","icon":"","noDetails":false,"noInteraction":false,"zindex":"","audio":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-content\/uploads\/2021\/07\/PDA_IT07_0702.mp3","taxonomy":{"webmapp_category":[11]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"hearing":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"vision":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"cognitive":{"check":false,"description":"","level":"accessible_independently"},"food":{"check":false,"description":""}},"reachability":{"by_bike":{"check":false,"description":""},"on_foot":{"check":false,"description":""},"by_car":{"check":false,"description":""},"by_public_transportation":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2548","wp_edit":"http:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-admin\/post.php?post=2548&action=edit","translations":{"en":{"id":3295,"name":"PDA0702 Secondo bunker-inizio zona in salita","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pda0702-secondo-bunker-inizio-zona-in-salita\/?lang=en","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3295","description":"
You\u2019ve reached the end of this defensive system.
\nLocated at the bottom of the wooded slope this bunker is equipped with an access tunnel with firing slits still in excellent condition and a flight of steps in the upper section. Being further on and in a dominant position on a line containing the other bunkers, this position performed lateral defensive functions on the southern edge of the defences.
\nFrom here a series of footpaths now concealed by vegetation enabled soldiers to climb up to Dosso di Fobbia where \u2013 on the ridge which separates the Malga side valley from the Camonica valley \u2013 the defensive work was distributed across three successive altitude levels making up the fully trenched-in positions which dominated Edolo town and was equipped with many caves used as shelters, tunnels and artillery positions.
\nOn the opposite slope, just past a highly visible timber workshop above the state road, a further three bunkers built on the rocky escarpment dominated by the Brescia-Edolo rail line completed the northern edge of the defensive system. These buildings were all served by an access tunnel carved into the rock in an L shape to block fragments of shell from getting through.
\nTo enable the defensive system to continue, in the Oglio River area, a bridge, probably made of wood, was added with concrete supports which are still visible.
\nIt was thus a complex defensive structure of particular military interest.
\nListen now to the testimony of army chaplain Riccardo Pampuri, later canonised, who was called on to lend his support to the Malonno advance hospital in the last months of the year. In a letter sent to his family members he described his stay there thus:<\/p>\n
\u2018A quiet village in a very pretty valley where everything is beautiful and everything, from the green and luxuriant chestnut groves along the sides of the mountains to the little villages hanging from the steep slopes under the gentle protection of small white churches to the bold peaks turned golden by the last rays of dying sun, really everything speaks volumes of the infinite power of the Divine Creator and His infinite goodness.\u2019<\/p>\n"},"de":{"id":2782,"name":"PDA0702 Secondo bunker-inizio zona in salita","web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/\/pda0702-secondo-bunker-inizio-zona-in-salita\/?lang=de","source":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/2782","description":"
Sie sind an das Ende der Verteidigungsanlage angekommen.
\nDieser Bunker, der sich am Fu\u00dfe des bewaldeten Hangs befindet, ist mit einem sehr gut erhaltenen Zugangsstollen mit Schie\u00dfscharten und mit Stufen am oberen Ende ausgestattet. Da dieser Bunker der vorderste war und im Vergleich zu der Linie, entlang derer die anderen Bunker angeordnet waren, eine dominante Position einnahm, diente er zur seitlichen Verteidigung im S\u00fcden der Sperranlage.
\nVon hier aus konnte man \u00fcber mehrere Pfade, die heute von der Vegetation verdeckt sind, zum Dosso di Fobbia hinaufsteigen, wo auf dem Bergr\u00fccken, der das seitliche Malga-Tal vom Tal Valcamonica trennt, die Verteidigungsanlagen auf drei H\u00f6henstufen verteilt waren. Die Sperranlage befand sich oberhalb der Stadt Edolo und war mit zahlreichen Schutzh\u00f6hlen, Tunneln und Artilleriestellungen ausgestattet.
\nAm gegen\u00fcberliegenden Hang, oberhalb der Hauptstra\u00dfe, vervollst\u00e4ndigten neben einer gut sichtbaren Holzverarbeitungshalle drei weitere Bunker die Verteidigungsanlage im Norden, die in den felsigen Steilhang gebaut wurden, oberhalb dessen sich die Eisenbahnlinie Brescia-Edolo befand. Ein in den Felsen gegrabener Zugangstunnel f\u00fchrt zu den Bauwerken. Der Tunnel ist L-f\u00f6rmig angeordnet, um die Ausbreitung von Splittern zu verhindern.
\n\u00dcber dem Fluss Oglio wurde eine Br\u00fccke gebaut, die daf\u00fcr sorgte, dass die verschiedenen Bauwerke der Sperranlage miteinander verbunden waren. Die Br\u00fccke d\u00fcrfte aus Holz bestehen. Die Widerlager aus Beton sind noch zu erkennen.
\nDie Verteidigungsanlage war somit gut ausgebaut und ist heute von besonderem milit\u00e4rischem Interesse.
\nWir h\u00f6ren nun die Worte des Milit\u00e4rkaplans Riccardo Pampuri an, der in den letzten Kriegsmonaten seinen Dienst in der Krankenstation bei Malonno leistete und nach seinem Tod heiliggesprochen wurde. So beschrieb er seinen Aufenthalt im Tal Valcamonica in einem Brief an seine Familie:<\/p>\n
\u201eEin ruhiges kleines Dorf in einem sehr h\u00fcbschen Tal, wo alles sch\u00f6n ist und wo alles, von den gr\u00fcnen und dichten Kastanienhainen an den Seiten der Berge \u00fcber die kleinen D\u00f6rfer mit ihrem wei\u00dfen Kirchlein auf den steilen H\u00e4ngen bis zu den von den letzten Sonnenstrahlen vergoldeten Gipfeln, zu uns von der unendlichen Macht des G\u00f6ttlichen Sch\u00f6pfers und seiner unendlichen G\u00fcte zu sprechen scheint.\u201c<\/p>\n"}},"web":"https:\/\/stelvio.wp.webmapp.it\/poi\/pda0702-secondo-bunker-inizio-zona-in-salita\/","addr:street":"","addr:housenumber":"","addr:postcode":"","addr:city":"","contact:phone":"","contact:email":"","opening_hours":"","capacity":"","ele":573,"sequence":4},"geometry":{"type":"Point","coordinates":[10.347334,46.140514]}}]}